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La Santa Sindone è un affascinante mistero la cui storia rimanda alla morte e resurrezione di Gesù, un segno della Sua morte atroce per la salvezza dei nostri peccati e quindi anche del Suo immenso amore per tutti noi. Dopo 10 anni dall’Ostensione del Giubileo, la Sindone è esposta nel Duomo di Torino dal 10 aprile al 23 maggio di questo anno. Come ha sostenuto il Cardinale Severino Poletto, Arcivescovo metropolita di Torino e custode pontificio della Sindone, sarà questa una grande occasione per contemplare, nell’immagine, il dolore di ogni uomo, le sofferenze a cui spesso non sappiamo neppure dare un nome: per questo il motto dell’Ostensione 2010 è «Passio Christi passio hominis».
- Meditazione del Santo Padre Benedetto XVI (Visita Pastorale a Torino - 02 maggio 2010)
Pubblichiamo l’omaggio che Nicolino Pompei rivolse all’amatissimo Giovanni Paolo II nel suo “die natalis” (Allegato speciale a Nel Frammento anno VIII numero 2/2010 appena uscito).
“L’essere umano si è lasciato dominare dall’egoismo, perdendo il senso del mandato di Dio, e nella relazione con il creato si è comportato come sfruttatore, volendo esercitare su di esso un dominio assoluto. Ma il vero significato del comando iniziale di Dio, ben evidenziato nel Libro della Genesi, non consisteva in un semplice conferimento di autorità, bensì piuttosto in una chiamata alla responsabilità. Del resto, la saggezza degli antichi riconosceva che la natura è a nostra disposizione non come «un mucchio di rifiuti sparsi a caso», mentre la Rivelazione biblica ci ha fatto comprendere che la natura è dono del Creatore, il quale ne ha disegnato gli ordinamenti intrinseci, affinché l’uomo possa trarne gli orientamenti doverosi per «custodirla e coltivarla» (cfr Gen 2,15)”. (Benedetto XVI)
Il 4 novembre scorso Benedetto XVI ha promulgato la Costituzione Apostolica “Anglicanorum Coetibus” che permette a fedeli e a gruppi di fedeli anglicani, attraverso “Ordinariati personali”, di entrare nella piena comunione cattolica a seguito delle loro insistenti richieste e anche a seguito delle numerose conversioni al cattolicesimo avvenute in questi ultimi anni.
Questo documento è il frutto del dialogo ecumenico che parte dal Concilio Vaticano II e giunge sino ai nostri giorni attraverso numerosi incontri, approfondimenti teologici tra Chiesa di Roma e Chiesa Anglicana.
Ma cosa significa tutto questo anche in considerazione delle differenze tra cattolici e anglicani?
“La violenza non deve essere mai per nessuno la via per risolvere le difficoltà. Il problema è anzitutto umano! Invito, a guardare il volto dell’altro e a scoprire che egli ha un’anima, una storia e una vita e che Dio lo ama come ama me” (Benedetto XVI – Angelus 10 gennaio 2010).
Alcuni accadimenti a livello socio-politico di questi ultimi mesi nel nostro Paese hanno svelato un clima evidentemente già da tempo permeato di odio e rancore, che ha preso piede al punto tale da minare gravemente i principi democratici che sono alla base di ogni dialogo civile, anche tra parti contrapposte.
Come è consuetudine, l’Agenzia Fides pubblica alla fine dell’anno l’elenco degli operatori pastorali che hanno perso la vita in modo violento nel corso degli ultimi 12 mesi. Secondo le informazioni in possesso dell’Agenzia nell’anno 2009 sono stati uccisi 37 operatori pastorali: 30 sacerdoti, 2 religiose, 2 seminaristi, 3 volontari laici. Sono quasi il doppio rispetto al precedente anno 2008, ed è il numero più alto registrato negli ultimi dieci anni.
Ricordare i tanti operatori pastorali uccisi nel mondo e pregare in loro suffragio “è un dovere di gratitudine per tutta la Chiesa e uno stimolo per ciascuno di noi a testimoniare in modo sempre più coraggioso la nostra fede e la nostra speranza in Colui che sulla Croce ha vinto per sempre il potere dell’odio e della violenza con l’onnipotenza del suo amore” (Benedetto XVI, Regina Coeli, 24 marzo 2008).
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