Editoriale
Quell’Uomo, che si lascia deporre, risorge. È risorto, è vivo, è vincente e vittorioso. Ha vinto la morte, ha spezzato “il tremendo giogo del male”, e ora ogni uomo sempre può riprendere a camminare.
di Barbara Braconi
Gesù, ricordati di me…
Come previsto, anche in questa Santa Pasqua sono sbucati dalle uova più decorate pulcini di ogni tipo in compagnia di conigli tutti infiocchettati per rendere bello e gioioso non si sa cosa, forse la primavera. Sarebbe più corretto scrivere nei bigliettini dei bambini “buona primavera!”. Invece si continua imperterriti a far coincidere con la Pasqua questa proliferazione di animali da cortile – che i nostri figli spesso non hanno neanche avuto la bella esperienza di poter vedere, toccare, ma purtroppo solo immaginare – contornati da arcobaleni inneggianti pace e girotondi.
di Barbara Falgiani
Per Amore, solo per Amore…
IL TESTO INTEGRALE DEL NOSTRO VOLANTINO DI PASQUA DI QUEST’ANNO
Beato sei tu, Simone!
Pietro va, e si trova davanti a quell’uomo di nome Gesù. Deve essere stato evidentemente un impatto eccezionale e ragionevolmente attraente, per non sopportare, da quel momento, nemmeno un momento di tempo successivo lontano da quell’uomo. Pietro, infatti, rimane e inizia a seguirlo con un manipolo di altri undici uomini. Pur non capendo ancora nulla di quell’Uomo, è evidente a Pietro e a tutti gli altri che si trovano davanti ad un Uomo eccezionale e affidabile, tanto da suscitare da quel momento una convivenza immediata e totale con Lui. L’eccezionalità di quell’Uomo in fondo dove stava? Nel far emergere, come nessuno aveva fatto prima, il cuore, la normalità del cuore. Era eccezionale perché parlava di loro a loro stessi come se li conoscesse dalla nascita, mostrando una familiarità con la vita e il cuore, il tessuto del cuore; sapendo dell’uomo come se lo avesse fatto Lui.
di Nicolino Pompei
La Croce di Gesù
Fonte di vita, sorgente di speranza, scuola di umanitàIl 16 marzo abbiamo vissuto un incontro con il nostro carissimo Vescovo Gervasio Gestori, alla presenza di Nicolino Pompei, di don Federico Pompei e di don Armando Moriconi. Prezioso l’insegnamento che abbiamo ricevuto dal Vescovo, che riportiamo nei suoi tratti essenziali; di conforto e responsabilizzante l’incoraggiamento a continuare ad essere testimoni di Cristo nella realtà tutta e struggenti le parole con cui il Mons. Gestori, a conclusione dell’incontro, ha espresso stima, gioia e gratitudine per la presenza nella Chiesa del nostro Movimento.
a cura di Daniela Urbinati
Tu sei
La presentazione dell’Associazione “Tu sei” sorta da alcuni mesi nell’iniziativa di alcune famiglie di Fides Vita.
di Emanuele Santori
Abortire… è libertà?!
Le donne sappiano che il bisturi della Legge 194 non incide solo le carni ma anche i cuori e le coscienze A partire dagli anni 70 la questione dell’aborto ha prodotto in Italia un “fermento” culturale, sociale e politico non indifferente. Si è però trattato di un dibattito che, invece di suscitare la necessità di riconoscere il dono della vita e di predisporre una serie di tutele a suo favore, ha assecondato l’emergere di una pericolosa corrente di pensiero, ideologicamente e politicamente strumentalizzata che, partendo dalla giustificazione di evitare gli aborti clandestini, ha man mano determinato la concezione che l’aborto è un diritto esclusivo della donna.
di Elisabetta Massa e Alessandra Mecozzi
Forse che l’uomo non ci interessa?
Da questi solidi principi, da queste roccaforti, nasce uno sguardo attento, appassionato e responsabile, su quanto sta accadendo nel nostro Paese. Nasce un amore, anche sofferto, per le sorti del nostro popolo. E ci si muove dentro la realtà, dentro questa realtà, con un criterio antico e sempre nuovo, che porta con sé la ricchezza di una tradizione e che s’innamora fino allo struggimento del quotidiano. Ci sono dei punti decisivi, assolutamente non negoziabili, che devono essere rintracciabili in maniera limpida ed evidente non soltanto nelle parole dei programmi dei partiti, ma soprattutto nella vita degli uomini e delle donne a cui decideremo di dare il nostro voto.
di don Armando Moriconi
Veramente Amico
È il prodigio dell’Amicizia in Cristo il motivo che mi spinge a condividervi ciò che ho avuto la Grazia di vivere accanto a Mirco e alla moglie Melba. Ciò che è accaduto non riguarda solo me o magari gli amici di Ancona che hanno avuto la possibilità di conoscerli ma riguarda tutti, ciascuno di noi, perché Mirco davvero è stato ed è un grande Amico, più amico di tutti quelli che il tempo ci fa abituare a chiamare “amici” e che magari non lo sono come lo è stato lui, per la prontezza di riconoscimento che ha avuto di Nicolino e di noi tutti.
di Roberto Andreucci
Nella speranza siamo stati salvati
“Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui. Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente, perché comprendiate a quale speranza vi ha chiamati”. Queste parole di San Paolo agli Efesini – a noi particolarmente care – hanno aperto e accompagnato gli incontri sull’enciclica “Spe Salvi”, proposti dalla nostra redazione in collaborazione con le Associazioni “Homo Viator” e “Educo Icaro” ad Ancona e a San Benedetto del Tronto. Abbiamo invitato Mimmo Muolo, vaticanista di “Avvenire”, ad intervenire per aiutarci a conoscere e approfondire ulteriormente la lettera di Benedetto XVI sulla Speranza.
di Carmen Balzani
Bakhita, la santa fortunata
Santa Giuseppina Bakhita nasce nel 1869 in Sudan. Rapita all’età di 7 anni viene venduta per ben cinque volte dai mercanti di schiavi. Non ricordando più il suo nome, le sarà dato quello di Bakhita, che significa “fortunata”. Nel 1882 viene acquistata dal console italiano Callisto Legnani, primo uomo a trattarla con rispetto e per il cui tramite giungerà in Italia. Dopo essere stata torturata e disprezzata dai suoi tanti padroni, in Italia e per mezzo delle suore Canossiane Figlie della Carità, conosce il vero Paron della vita, come lei in dialetto veneto chiamava Dio Padre.
di Simona Cursale
Una vita sotto il segno della Speranza
La testimonianza del Cardinale vietnamita Xavier Nguyen Van Thuan, per tredici anni tenuto in prigione, di cui nove in isolamento. Scarcerato il 21 novembre 1988, fu espulso dal suo paese e venne in Italia, dove fu nominato Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Dopo aver predicato nel 2000 gli esercizi spirituali quaresimali al Papa e alla Curia Romana, fu creato cardinale nel 2001. Il 16 settembre 2002, dopo una lunga e dolorosa malattia tornò tra le braccia del Padre. Fu proprio Giovanni Paolo II, in occasione dell’omelia esequiale in San Pietro, ad evidenziare come Van Thuan “pose tutta la sua vita sotto il segno della speranza”.
di Chiara Bernini
Lettera di Nicolino Pompei al Movimento dei Focolari
per la morte di Chiara LubichLa Parola del Papa
Magistero di Benedetto XVI
Lettera alla diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell’educazione
del 21 gennaio 2008
Omelia della Veglia pasquale nella notte santa
del 22 marzo 2008