«Quando l’ultimo pulmino ha accostato, indovinate chi è sceso?»
«Ha scelto quel nome in onore a san Francesco d’Assisi: è il santo dei poveri e degli umili». I gesti semplici del nuovo Papa raccontati dal cardinale Timothy Dolan
«Ha scelto il nome di Francesco in onore di Francesco di Assisi», il cardinale Timothy Dolan ha spiegato in un incontro con la stampa subito dopo l’elezione del nuovo Papa cosa ha spinto Jorge Mario Bergoglio a scegliere il nome di Francesco. «Sappiamo tutti che il santo di Assisi si è occupato dei poveri e degli umili, sarà questo il suo lavoro».
DOPO IL SALUTO ALLA PIAZZA. L’arcivescovo di New York ha poi raccontato anche un singolare retroscena avvenuto dopo il saluto del nuovo Papa alla piazza: «Come ben sapete, a Buenos Aires prendeva tutti i giorni il pullman per andare al lavoro. Ed è successo anche oggi». Un gesto semplice, raccontato con la simpatia tipica di Dolan, che ha spiegato come, al momento di tornare verso la casa di Santa Marta, i cardinali sono saliti sui pulmini già usati nei giorni scorsi. Tutti si aspettavano che il Papa salisse sulla sua macchina, scortato dalle auto di sicurezza, e lo aspettavano fuori dalla residenza per salutarlo: «Invece quando l’ultimo pulmino ha accostato, indovinate chi è sceso? Papa Francesco. Deve aver detto all’autista: “È tutto ok. Vado con gli altri sul pullman”».
«CHE DIO VI PERDONI». Ma il cardinale Dolan ha voluto rivelare anche altri particolari del Conclave, che hanno portato alla scelta di questa «pietra miliare per la nostra Chiesa»: «Quando Bergoglio è arrivato al 77esimo voto è scattato un applauso. Siamo stati molto felici del risultato. Sono emozioni molto grandi». Mentre su Twitter, lo riferisce la Cnn, avrebbe raccontato la battuta che papa Francesco avrebbe rivolto ai cardinali al termine del Conclave: «Cari fratelli, che Dio vi perdoni».
Rassegna Stampa
Gallagher: Ho incontrato un popolo ferito e coraggioso, serve dialogo per la pace
Intervista con l’arcivescovo segretario per i Rapporti con gli Stati a conclusione della sua missione in Ucraina
Kiev, anche sotto le bombe di Putin la «fabbrica dei bambini» fa affari
«Questa guerra non ha fermato Biotexcom»