Papa Francesco: cristiani perseguitati perché sentiti come minaccia
“La persecuzione dei cristiani è sempre la stessa: le persone che non vogliono il Cristianesimo si sentono minacciate, e così portano alla morte i cristiani”. È uno dei passaggi centrali della catechesi di papa Francesco di quest’oggi in piazza San Pietro e dedicata al libro degli Atti degli Apostoli.
Parlando della vicinanza dello Spirito Santo agli Apostoli, che infondeva loro un “coraggio impressionante”, Francesco ha sottolineato che “forti di questa alleanza, gli Apostoli non si lasciano intimorire da nessuno. Non retrocedono nella loro marcia di testimoni intrepidi di Gesù Risorto, come i martiri di tutti i tempi, compresi i nostri”. In questo senso ricorda ancora il Papa gli apostoli “sono uomini decentrati da se stessi”, “sentono che non possono dire: ‘io sono’”, ma dicono: “Noi, lo Spirito Santo e noi”.
“Da codardi a coraggiosi, perché lo Spirito Santo era in loro”: con queste parole, pronunciate a braccio, Francesco ha commentato l’atteggiamento dei Dodici. “Lo stesso succede anche a noi”, ha proseguito ancora a braccio: “Se noi abbiamo dentro lo Spirito Santo, avremo il coraggio di andare avanti, il coraggio di vincere tante lotte. Non per noi, ma per lo Spirito Santo che è con noi”. “Gli apostoli sono i megafoni dello Spirito Santo, inviati dal Risorto a diffondere con prontezza e senza esitazioni la Parola che dà salvezza”, ha spiegato il Papa: “Non retrocedono nella loro marcia di testimoni intrepidi del Risorto, come i martiri di tutti i tempi, compresi i nostri”.
Francesco ha poi citato un esempio per attualizzare questo insegnamento: “Pensiamo a quattro anni fa, a quei copti ortodossi, cristiani veri, lavoratori, sulle spiagge della Libia. Tutti sono stati sgozzati, ma l’ultima parola che dicevano era: Gesù. Non avevano mai venduto la fede, perché c’era lo Spirito Sano con loro”.
Rassegna Stampa
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