“La Bibbia giorno e notte” al via con il Papa
Saranno Benedetto XVI e il rabbino Riccardo Di Segni i primi dei 1200 lettori che si alterneranno nei 7 giorni di diretta sulla Rai, dal 5 all’11 ottobre, dedicati alla lettura integrale del testo sacro di Daniele Piccini
I suoi organizzatori non vogliono che la si chiami “maratona”. Ma comunque la si definisca una cosa è certa: la lettura de “La Bibbia giorno e notte”, in programma (ininterrottamente) dal 5 all’11 ottobre presso la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, sarà un evento senza precedenti. A cominciare dall’impegno tecnico che vedrà coinvolte le strutture Rai-Vaticano, Rai Uno, Rai Eductional e RaiNet, che, insieme al Pontificio Consiglio della Cultura, a quello per l’Unità dei cristiani, al Vicariato di Roma e alla Società Biblica d’Italia, hanno organizzato l’iniziativa. «Un record di diretta», l’ha descritta il responsabile di Rai-Vaticano Giuseppe De Carli nel corso della conferenza stampa di presentazione, svoltasi giovedì presso la sede Rai di viale Mazzini.
Rai Uno trasmetterà, a partire dal pomeriggio di domenica 5 ottobre, le immagini del primo dei 1200 lettori che si alterneranno al leggio nei sette giorni: sarà Papa Benedetto XVI a cominciare, leggendo dal palazzo Apostolico il primo capitolo della Genesi, la “Creazione del mondo”. Sarà seguito dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, che leggerà in ebraico in diretta dalla Sinagoga, e da rappresentanti del cristianesimo riformato e ortodosso. Per i giorni successivi le trasmissioni, dalla basilica di Santa Croce in Gerusalemme, si trasferiranno sul satellite (su Rai Educational) per tornare l’11 ottobre su Rai Uno e sull’ultimo lettore, il segretario di stato Vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, che leggerà il capitolo 22, l’Apocalisse. Ogni confessione religiosa sceglierà il suo testo: la versione della Cei per i cattolici, la Bibbia ebraica per gli ebrei e una interconfessionale per riformati e ortodossi (lo stesso Santo Padre ha accolto con gioia l’impostazione “ecumenica” del progetto).
I 1200 lettori (2400 se si contano anche i “testimoni-accompagnatori”) – che fino al 15 settembre potranno iscriversi online all’iniziativa dal sito www.labibbiagiornoenotte.rai.it e saranno selezionati secondo il criterio minimo della capacità di lettura – leggeranno per 6-7 minuti ciascuno fino a completare integralmente il testo biblico. Saranno studenti, famiglie, persone di tutti i ceti sociali e di tutte le confessioni (non saranno esclusi nemmeno eventuali lettori di religione musulmana). Il telespettatore non sarà “abbandonato” alla lingua ebraica e al greco (previsto per il prologo di Giovanni), ma potrà seguire la lettura grazie ai sottotitoli. Sei registi coordinati da don Antonio Ammirati seguiranno l’evento, le scenografie essenziali saranno curate da Gaetano Castelli. Ogni 90 minuti di letture ne seguiranno dieci di musica (scelta da monsignor Marco Frisina e Leonardo De Amicis), per un totale di 16 ore. È prevista anche la partecipazione del Coro della Cappella Sistina diretta da monsignor Giuseppe Liberto.
D’accordo il presidente della Rai Claudio Petruccioli e il direttore di Rai Uno Fabrizio Del Noce nel sottolineare la portata culturale e non solo religiosa dell’evento, «paragonabile – ha detto Del Noce – alla lettura di Dante fatta da Roberto Benigni». Intervenuto alla presentazione, l’arcivescovo Gianfranco Ravasi, biblista e presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha messo l’accento sulla funzione “dirompente” della Parola Sacra. «Come afferma Geremìa – ha citato il presule – la Parola biblica è un “martello che frantuma la roccia, una pioggia che feconda il deserto, un miele che dona dolcezza alla vita”. Paradossalmente, avremo la possibilità, grazie alla tecnologia dell’immagine televisiva, di celebrare una Parola autentica, performativa, che vuole entrare nelle coscienze e rompere la chiacchiera quotidiana». Anche monsignor Ravasi, in linea con Petruccioli e Del Noce, ha voluto “salvare” la laicità del servizio pubblico televisivo. «Questa è un’operazione culturale, non destinata ai soli credenti. Perfino Friedrich Nietzsche, appassionato della grecità classica e, per tutta la vita, convinto oppositore della religione ebraico-cristiana, nell’opera “Aurora” ha scritto che tra leggere Pindaro e i Salmi c’è la stessa differenza che passa tra una terra straniera e la patria».
Rassegna Stampa
Gallagher: Ho incontrato un popolo ferito e coraggioso, serve dialogo per la pace
Intervista con l’arcivescovo segretario per i Rapporti con gli Stati a conclusione della sua missione in Ucraina
Kiev, anche sotto le bombe di Putin la «fabbrica dei bambini» fa affari
«Questa guerra non ha fermato Biotexcom»