Il soffio dell’essenziale sulla pigra frenesia d’estate
Per molti ragazzi si apre lo spazio del tempo libero dell’estate. Lasciati alle spalle gli obblighi dello studio, ecco i giorni e i mesi in cui la giovinezza si lancia nelle scoperte legate al tempo disponibile. E si aprono le due grandi possibilità: l’essenziale e la frenesia. Ovvero il tempo che si colma della ricerca di ciò che è essenziale per la vita, o il buttarsi frenetico in tutto ciò che brilla e appare, fuggente. Ai nostri ragazzi l’estate propone molte cose. Siamo in un Paese ricco di richiami. E oltre a quelli che la natura generosamente offre – panorami e bellezze di vario genere – ci sono miriadi di iniziative, occasioni di divertimento, intrattenimento. Cercare l’essenziale o darsi alla frenesia sono le due grandi possibilità del tempo libero. Che invece di diventare ‘liberato’ può essere ‘ricattato’ da tante schiavitù.
Il tempo di chi cerca l’essenziale non è necessariamente più lento e quieto di chi invece passa freneticamente da una soddisfazione fugace ad un’altra. Non è detto che chi cerca l’essenziale vada lento e chi ha frenesia sia ‘rock’, secondo la celentanesca distinzione in voga qualche tempo fa. Si può anche pigramente dedicarsi alla frenesia, ovvero al passare superficialmente di cosa in cosa, di distrazione in distrazione. La frenesia pigra, lontano da essere un paradosso, è invece la condizione di molti adulti. E, al contrario, si può stare concentrati sull’essenziale anche in una vita che ha molte cose di corsa, molte faccende, e spostamenti rapidi.
Non è una questione di ritmo. Ma di libertà. E dunque di pensiero e di sentire. Ai ragazzi arriva il modello di ricerca dell’essenziale o della frenesia che attraversa la vita dei padri e delle madri. L’estate è una stagione propizia. O, al contrario, può essere una stagione disastrosa. Il tempo libero appare come qualcosa da riempire. Ma, appunto, il tempo si può ‘ammazzare’, stordendolo sempre di più.
O si può liberarlo, cioè farlo attraversare dal respiro dell’essenziale.
Le molte proposte che arrivano – che noi adulti facciamo arrivare – ai nostri ragazzi sono spesso figlie della frenesia nostra. Un’ansia del tempo che governa menti e corpi adulti diventa ansia nel tempo dei figli. Sui quali si riversa una gamma di proposte che, aggiungendosi ai richiami e alle occasioni offerte dalla natura, possono creare un effetto ‘frullato’ su adolescenti e ragazzini.
Non c’è una regola per scegliere l’essenziale e sfuggire dalla frenesia. Per fortuna non ci sono regole in questo genere di cose.
Che sono le più importanti. E che dunque rispettano la magnifica diversità tra le persone.
Non si può pensare che esista la ‘vacanza modello’ per cercare l’essenziale. Ma occorre da parte degli adulti la capacità di proposta. La forza e il rischio (educare è sempre un rischio) di proporre ai propri figli o ai propri ragazzi di guardare qualcosa, di fare un passo in un territorio che non conoscono.
La maggioranza dei modelli sociali in voga propone la frenesia come modello per l’estate. Ed essendo l’estate un tempo ‘mitico’, un tempo ‘ideale’, attraverso la proposta di un’estate così si propone un modello valido per il tempo intero. L’essenziale si cerca anche nel banale. Nel tempo passato a far niente. Nei giorni in cui non sembra di dover rispondere a nessun compito. Conoscere l’essenziale è il compito di ogni respiro.
Se si vive, o si prova a vivere così, l’estate sarà un tempo fantastico per noi e i nostri figli che iniziano a diventare grandi. O sarà il tempo di bambini viziati, di sterili frenesie, e di giorni che non lasciano sapore.
Rassegna Stampa
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