Il Papa ha chiesto ai politici di affrontare l’ “emergenza educativa”
L’ “emergenza educativa” è una situazione reale della nostra società che richiede una decisa azione da parte dei governanti, ha affermato Benedetto XVI questo giovedì.
Ricevendo in udienza gli amministratori della Regione Lazio, del Comune e della Provincia di Roma in occasione del tradizionale scambio di auguri per il nuovo anno, il Papa ha ricordato i sentimenti e i legami che hanno unito nel corso dei secoli i Successori di Pietro a queste realtà territoriali.
“Cambiano i tempi e le situazioni, ma non si indeboliscono e non si attenuano l’amore e la sollecitudine del Papa per tutti coloro che vivono in queste terre, tanto profondamente segnate dalla grande e vivente eredità del cristianesimo”, ha riconosciuto.
Benedetto XVI ha definito “criterio fondamentale, sul quale possiamo facilmente convenire nell’adempimento dei nostri diversi compiti”, quello della centralità della persona umana.
Come afferma il Concilio Vaticano II, ha ricordato, l’uomo è sulla terra “la sola creatura che Dio abbia voluto per se stessa” (Gaudium et spes, 24).
Per questo motivo, ha spiegato, è “decisiva” l’importanza rivestita dall’educazione e dalla formazione della persona, soprattutto nella prima parte della vita.
“Se guardiamo però alla realtà della nostra situazione, non possiamo negare che ci troviamo di fronte a una vera e grande ‘emergenza educativa’”, ha constatato.
“Sembra infatti sempre più difficile proporre in maniera convincente alle nuove generazioni solide certezze e criteri su cui costruire la propria vita”, ha ricordato, sottolineando che “lo sanno bene sia i genitori sia gli insegnanti, che anche per questo sono spesso tentati di abdicare ai propri compiti educativi”.
“Essi stessi, del resto, nell’attuale contesto sociale e culturale impregnato di relativismo e anche di nichilismo, difficilmente riescono a trovare sicuri punti di riferimento, che li possano sostenere e guidare nella missione di educatori come in tutta la loro condotta di vita”.
Un’emergenza di questo tipo “non può lasciare indifferenti né la Chiesa né le vostre Amministrazioni”, ha detto il Papa.
“Sono infatti chiaramente in gioco, con la formazione delle persone, le basi stesse della convivenza e il futuro della società”.
Benedetto XVI ha ricordato che la diocesi di Roma sta dedicando al “difficile compito” dell’educazione “un’attenzione davvero peculiare, che si esplica nei diversi ambiti educativi, dalla famiglia e dalla scuola alle parrocchie, associazioni e movimenti, agli oratori, alle iniziative culturali, allo sport e al tempo libero”.
In questo contesto, ha espresso “viva gratitudine” alla Regione Lazio “per il sostegno offerto agli oratori e ai centri per l’infanzia promossi dalle parrocchie e comunità ecclesiali” e per “i contributi finalizzati alla realizzazione di nuovi complessi parrocchiali nelle aree del Lazio che ne sono ancora prive”.
Il Pontefice ha quindi incoraggiato a “un impegno convergente e di ampio respiro, attraverso il quale le istituzioni civili, ciascuna secondo le proprie competenze, moltiplichino gli sforzi per affrontare ai diversi livelli l’attuale emergenza educativa, ispirandosi costantemente al criterio-guida della centralità della persona umana”.
Da questo punto di vista, ha spiegato, hanno “un’importanza prioritaria il rispetto e il sostegno per la famiglia fondata sul matrimonio”.
Al giorno d’oggi, ha denunciato, si verificano “insistenti e minacciosi” attacchi e incomprensioni “nei confronti di questa fondamentale realtà umana e sociale”.
“E’ quindi quanto mai necessario che le pubbliche Amministrazioni non assecondino simili tendenze negative, ma al contrario offrano alle famiglie un sostegno convinto e concreto, nella certezza di operare così per il bene comune”, ha concluso.
Rassegna Stampa
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