È morto mons. Giuseppe Ma Zhongmu, unico vescovo di etnia mongola
Mons. Giuseppe Ma Zhongmu Tegusbeleg, unico vescovo di etnia mongola, è morto ieri all’età di 101 anni. Mons. Ma era vescovo non ufficiale, non riconosciuto dallo Stato cinese, che lo considerava solo un semplice sacerdote. Per la Santa Sede egli è stato vescovo di Ningxia, una diocesi che abbraccia parte della regione autonoma di Ningxia, parte dello Shaanxi settentrionale e parte del nord della Mongolia interna.
Mons. Ma si era ritirato nel 2005 e viveva come pastore della parrocchia di Chengchuan (Mongolia interna), suo paese natale.
I dati diffusi dalla sua diocesi sono scarni. Egli è nato a Chengchuan il primo novembre 1919; ha studiato teologia a Datong (Shanxi) ed è stato ordinato sacerdote il 31 luglio 1947. Dopo alcuni anni di studio all’università cattolica Fu Ren (allora a Pechino), ha svolto il suo ministero sacerdotale a Zhongwei e a Hohhot. Nel 1958, per essersi rifiutato ad appartenere all’Associazione patriottica, è stato condannato ai lavori forzati e bollato come “contro-rivoluzionario”. Liberato nel 1969, è ritornato al suo paese natale, dove ha lavorato come operaio ad un impianto di conservazione dell’acqua. Riabilitato nel 1979, nell’80 è ritornato al suo ministero. L’8 novembre 1983 è stato consacrato vescovo non ufficiale di Ningxia, ritirandosi nel 2005.
Secondo il necrologio della sua diocesi, mons. Ma era riuscito a tradurre il Messale romano in lingua mongola e lo aveva presentato al Vaticano per l’approvazione. Ma purtroppo “nessuno in Vaticano conosceva la lingua mongola” e la traduzione non ha avuto l’approvazione.
Rassegna Stampa
Gallagher: Ho incontrato un popolo ferito e coraggioso, serve dialogo per la pace
Intervista con l’arcivescovo segretario per i Rapporti con gli Stati a conclusione della sua missione in Ucraina
Kiev, anche sotto le bombe di Putin la «fabbrica dei bambini» fa affari
«Questa guerra non ha fermato Biotexcom»