Ddl Zan
Verrà nuovamente consegnata ai senatori, prima dell’apertura dell’Aula di Palazzo Madama per l’inizio della discussione del ddl Zan, la lettera-appello nella quale, lo scorso 1° luglio, circa 70 associazioni no profit, riunite nel cartello Polispropersona, hanno sintetizzato “le preoccupazioni di tanti corpi intermedi” nei confronti dell’attuale formulazione del ddl. “Nel seminario dello scorso 1° luglio – scrivono le associazioni in un comunicato – abbiamo ascoltato abbondanti ragioni da autorevoli esponenti di matrice progressista, femminista, cattolica, liberale secondo le quali questo testo del ddl Zan usa strumentalmente l’omofobia (contro la quale vi è invece un consenso unanime) come pretesto per introdurre norme di diverso significato, che imporrebbero per legge una specifica ideologia sull’uomo, il gender, e che contengono gravissimi rischi per la libertà di pensiero e di cultura di tutti”.
“Ci attendiamo – concludono le associazioni – che i senatori interpretino davvero la funzione di Camera Alta della Repubblica, ascoltando e facendo sintesi dell’ampio dibattito che in questi giorni nel Paese ha fatto risuonare all’unisono riflessioni provenienti da esperienze culturali molto diverse, ma tutte accese da una appassionata difesa degli ideali di laicità e di libertà della Carta costituzionale, che – ne siamo certi – non potranno essere traditi proprio dal Senato”. Del “cartello” fanno parte, fra le altre, Alleanza Cattolica, Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici, Amci, Centro studi Livatino, Comunità Papa Giovanni XXIII, Mcl e Movimento per la vita.
Rassegna Stampa
Gallagher: Ho incontrato un popolo ferito e coraggioso, serve dialogo per la pace
Intervista con l’arcivescovo segretario per i Rapporti con gli Stati a conclusione della sua missione in Ucraina
Kiev, anche sotto le bombe di Putin la «fabbrica dei bambini» fa affari
«Questa guerra non ha fermato Biotexcom»