Una bomber a tutti i costi!!!
L’ingegnere Elvio Zornitta è per forza una bomber. Lo dicono tutti, anche i periti del Tribunale. Cosa è accaduto, però? Nella relazione difensiva, a cura degli avvocati dell’indagato, si ipotizza che le forbici sequestrate a casa dell’ingegnere il 24 marzo 2006 siano state modificate per renderle compatibili con un lamierino di ottone trovato in una trappola esplosiva, recuperata integra il 2 aprile 2004 nella chiesa di Sant’Agnese di Portogruaro (Venezia) e attribuita a una bomber. Tali deduzioni nascevano dalla perizia depositata in Procura dal consulente dei Pm, Ezio Zernar, direttore del Laboratorio indagini criminalistiche della Procura di Venezia, nella quale si affermava chiaramente che uno dei lati del lamierino da contatto utilizzato per la carica esplosiva rinvenuta nell’inginocchiatoio della suddetta chiesa presentava delle microstriature che combaciavano con quelle ritrovate sulle punte delle forbici sequestrate. Dopo lo scoop della relazione difensiva, la Procura di Venezia ha iscritto nel registro degli indagati il consulente Zernar, per accertare la veridicità del suo operato, per appurare se la modifica ritrovata sulle forbici sia stata una manomissione o se si sia trattato di un mero errore. Cambiano di nuovo le carte in tavola ed il gioco diviene incomprensibile! È di certo sconcertante che si possa giocare così con la vita delle persone, anche se indagate.
Innanzitutto un mezzo di ricerca della prova, come è la perizia, dovrebbe essere accuratamente seguito da esperti, confrontato più volte, sottoposto a più giudizi e i suoi risultati secretati, specialmente in situazioni così delicate.
E’ vero che in questo caso sono i periti dell’accusa ad operare, quindi di una parte processuale; ma è vero anche che il nostro codice prevede oltre alla possibilità del confronto e della collaborazione tra i consulenti nominati da tutti i soggetti processuali, anche il principio della presunzione dell’innocenza, secondo cui un imputato fino alla pronuncia di condanna è considerato innocente.
Da una parte può sembrare comprensibile il malessere del popolo italiano, che si trova a vivere in continua agitazione, combattendo contro un male invisibile (una bomber appunto), dall’altra, però, c’è la vita di un uomo, sconvolta da un’accusa infamante, che pretende solo un capro espiatorio!
E ciò è dimostrato dall’accanimento dei mass-media, che non perdono occasione per gridare al mostro, anche molto prima del potere giudiziario, non considerando per nulla la vita e la storia di un uomo…che tra l’altro potrebbe essere innocente!
La giustizia deve di certo fare il suo corso, ma non ha bisogno di interpreti in mala fede: chi commette dei reati va punito, senza però dover far fuori il rispetto per la dignità di ciascun uomo, principio a fondamento di ogni società moderna.