Suor Marie-Alphonsine Danil Ghattas “confidente della Vergine Maria e amica del Cielo”
Un motivo di “conforto e speranza per tutta la comunità cattolica in Terra Santa”. Con queste parole l’arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha descritto la gioia della Chiesa intera per la beatificazione di suor Marie-Alphonsine Danil Ghattas (L’Osservatore Romano 22/11/2009), avvenuta domenica mattina 22 novembre, nella basilica dell’Annunciazione di Nazareth. La solenne Messa, con rito di Beatificazione, è stata presieduta dal suddetto prefetto alla presenza del patriarca di Gerusalemme dei Latini Fouad Twal, dell’arcivescovo Antonio Franco, nunzio apostolico in Israele e in Cipro, delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina, di numerosi vescovi, religiosi e religiose, tra i quali il postulatore padre Francesco Ricci e la superiora della congregazione del rosario Iness Al-Yacoub.
Nel messaggio pronunciato durante la celebrazione monsignor Amato ha sottolineato in particolare l’opera svolta dalla religiosa per far “risplendere maggiormente la dignità e la nobiltà della donna”. Da qui – ha notato – deriva “l’universalità della figura di suor Marie-Alphonsine, che considerava Maria come la vocazione e la misura della femminilità e il modello etico-spirituale della donna in genere e della consacrata in particolare”. “La santità di madre Marie-Alphonsine mostra – ha aggiunto il presule – il radicamento esistenziale del Vangelo nella terra di Gesù e di Maria. La beata aveva un amore speciale per questa terra, la sua terra, la terra benedetta da Gesù. La sacra Famiglia di Nazareth costituiva per lei la sua famiglia, e Maria era la sua mamma celeste”. Le beatitudini proclamate da Gesù in questa Terra “furono da lei vissute in modo nobilmente eroico”. Per questo ella resta non solo “un testimone credibile del Vangelo” ma anche “una gloria della Chiesa cattolica e una perla preziosissima di questa nobile Terra di Gesù”. La sua beatificazione – è stato l’auspicio di monsignor Amato – dia nuovo slancio alla Chiesa locale perché “continui ad aver fiducia nella divina Provvidenza e nella efficace protezione di Maria, la madre che non lascia mai soli i suoi figli”.
Nella sua omelia, il patriarca latino Fouad Twal ha definito il Decreto di beatificazione “un Vangelo, una buona novella per tutti noi”, e nel ringraziare mons. Angelo Amato, delegato del Pontefice, ha espresso gratitudine verso il Santo Padre stesso, che con la Beatificazione di Madre Maria Alfonsina “rinnova la nostra Chiesa invitandoci alla gioiosa speranza che noi tutti possiamo diventare santi come lei”. “Caratteristica fondamentale della Congregazione del Rosario fu e sarà sempre”, ha detto mons. Twal, “quella di essere il braccio destro del Patriarcato latino nelle scuole, parrocchie e istituzioni della diocesi e negli altri Paesi arabi”.
Era presente alla celebrazione eucaristica con la sua famiglia anche Natalie, la ragazza di Gerusalemme che nel maggio del 2003 ricevette il miracolo di scampato pericolo di morte per intercessione della beata. La giovane, dopo molti minuti di apnea, fu tratta fuori per ultima da un pozzo nero, una cloaca apertasi in giardino, sotto il tavolo intorno al quale festeggiava un compleanno insieme a dieci amiche musulmane. Lo stesso giorno la mamma di questa giovane al mattino aveva raccomandato a suor Marie-Alphonsine la protezione della giovane.
Madre Maria Alfonsina è stata fondatrice della prima Congregazione religiosa femminile della Terra Santa, quella delle Suore del Rosario, l’unica Congregazione autoctona di Terra Santa. Nata a Gerusalemme nel 1843, decise di consacrarsi a Dio a soli 14 anni. Si dedicò all’educazione di bambine e giovani e portò avanti la sua missione in diverse città della Galilea, dove fondò anche nuove case per religiose e scuole. È morta ad Ain Karem il 25 marzo 1927.
Madre Maria Alfonsina è la seconda beata palestinese dei tempi moderni dopo Mariam Bawardi (1846-1878, religiosa carmelitana della Chiesa greco-melkita, beatificata nel 1983), ma la prima ad essere beatificata nel Patriarcato, seguendo le nuove disposizioni introdotte da Benedetto XVI.
Nell’angelus del 22 novembre il Santo Padre ci ha così presentato l’umanità e la santità di questa donna: “A lei va il merito di fondare una Congregazione formata solo da donne del posto, con lo scopo dell’insegnamento religioso, per vincere l’analfabetismo ed elevare le condizioni della donna di quel tempo nella terra dove Gesù stesso ne esaltò la dignità. Punto centrale della spiritualità di questa nuova Beata è l’intensa devozione alla Vergine Maria, modello luminoso di vita interamente consacrata a Dio: il Santo Rosario era la sua preghiera continua, la sua ancora di salvezza, la sua fonte di grazie. La beatificazione di questa così significativa figura di donna è di particolare conforto per la Comunità cattolica in Terra Santa ed è un invito ad affidarsi sempre, con ferma speranza, alla Divina Provvidenza e alla materna protezione di Maria”.
Chiediamo la sua intercessione, affinché anche noi possiamo essere apostoli e testimoni della bellezza e della fecondità dell’incontro con Gesù nel nostro quotidiano.