Paola: un inno alla vita. Storie di amore senza fine
“Non sarà un lutto ma un inno alla vita, così come è stata tutta l’esistenza di Paola”: queste sono le parole che il parroco di Pieve di Soligo (Treviso), don Giuseppe Nadal, ha pronunciato poco prima del funerale di Paola Breda.
Paola, una donna come tante. Sposata, dopo nove anni di matrimonio riceve in dono la prima figlia, Ilaria, e qualche tempo dopo vive una seconda gravidanza. Al sesto mese scopre però di avere un tumore al seno, ma sceglie di non ricorrere alle cure, perché queste avrebbero irrimediabilmente danneggiato il figlio. Paola piange, ma, come testimoniano in molti, le sue non sono lacrime di dolore per il male che l’aveva colpita, ma piuttosto di ringraziamento al Signore per il dono di una nuova maternità.
A gennaio 2007 nasce così il piccolo Nicola, un bel bambino di tre chili e per lei cominciano le terapie per cercare di sconfiggere il male.
Purtroppo, dopo un’iniziale speranza, la ricaduta fatale che, lunedì, l’ha portata alla morte.
L’altro ieri i funerali, nella chiesa gremita, in cui sono risuonate le parole del Vescovo Monsignor Corrado Pizzaiolo: “Paola ha sacrificato la propria vita a favore della vita della propria creatura. Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per coloro a cui si vuol bene”. “Quello che ha fatto Gesù, è il Vangelo che egli ha vissuto per noi, è quello che noi vediamo attuato nella vicenda della nostra sorella. Siamo qui a rendere grazie non ovviamente della morte di Paola, ma alla sua vita, che è stata un dono. Un dono per tante persone, per i suoi cari, il marito, i figli, a cui ha dato la vita. E lo sarà ancora. Questo dono, unito all’amore stesso di Gesù, continuerà misteriosamente ma realmente a portare frutti”.
Paola ha scelto! Una scelta libera, per molti incomprensibile, soprattutto oggi, che tanto si parla di aborto e salute della donna.
Ha anteposto alla sua salute, quella di suo figlio, così come aveva fatto qualche mese fa Tonia, una donna napoletana di 33 anni, anche lei malata di tumore, che ha dato la vita per la sua piccola Sofia, o Carla morta a soli 28 anni per il suo Stefano.
Donne che hanno scelto di amare, proprio come Santa Gianna Beretta Molla che così scriveva: “Con fede e speranza mi sono affidata al Signore, anche contro la terribile parola della scienza medica che mi diceva: «o la vita della madre o la vita della sua creatura». Confido in Dio, sì, ma ora spetta a me compiere il mio dovere di mamma. Rinnovo al Signore l’offerta della mia vita. Sono pronta a tutto, pur di salvare la mia creatura”.
Storie di amore senza fine, di un amore che ha sconfitto la morte per far trionfare la vita, un amore tenero, profondamente razionale, come quello di Gesù morto in croce per noi.
(La scelta ardua e grande di mamma Paola, malata di cancro – Avvenire 9 Aprile 2008)