La testimonianza di padre Afas dopo la liberazione
Padre Pius Afas e Padre Mazen Ishoa sono stati liberati domenica mattina.
I cattolici di Mosul parlano di miracolo, perchè venerdì e sabato scorsi non era stato possibile stabilire contatti con i rapitori, che non rispondevano ai numeri usati per le trattative nei giorni precedenti.
I due sacerdoti cattolici di rito siriaco (orientale), erano stati sequestrati il 13 ottobre nei pressi di Mosul, dove il 03 giugno scorso furono barbaricamente uccisi Padre Raghed Ganni e 3 suddiaconi. Padre Pius Afas, 60 anni, è insegnante di Bibbia al seminario locale. Per molto tempo ha diretto la rivista ”Il pensiero cristiano”, stampato in lingua araba. Padre Mazen Ishoa, 35 anni, è stato ordinato solo da pochi mesi: la sua scelta di sacerdozio è maturata dopo la laurea e il servizio militare. Sembra che i rapitori si erano fatti vivi per chiedere un riscatto di un milione di dollari. La richiesta aveva portato a ipotizzare che dietro il rapimento ci fosse la delinquenza comune e non gruppi legati al fondamentalismo islamico.
Proprio nel corso della sua visita pastorale a Napoli, è giunta al Papa la notizia della liberazione in Iraq dei due sacerdoti . “Benedetto XVI ha accolto con grande gioia la notizia della positiva conclusione del sequestro dei due religiosi, per i quali domenica scorsa il Santo Padre aveva lanciato all’Angelus un accorato appello”. Lo ha detto ai giornalisti il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. “Abbiamo intensamente partecipato a questo dramma e seguito la vicenda di padre Mazen Ishoa e di padre Pius Afas con grande preoccupazione – ha detto ancora padre Lombardi – e l’avvenuto rilascio è il segno di una pace che speriamo possa svilupparsi. L’auspicio del Papa – ha concluso – è che eventi del genere non si ripetano più”.
E proprio questa pace sembra essere la prima “preoccupazione” di Padre Pius dopo il suo sequestro (intervista di Padre Pius a Radio Vaticana). Egli è ancor più intenzionato a rimanere in Iraq come segno di questa pace, testimone insieme a Padre Mazen e alla comunità cristiana della tessitura dell’unità tra cristiani e musulmani, in un luogo dove la vita dei cristiani è ogni giorno di più a rischio.