La strage di Rio de Janeiro
Rio de Janeiro piange le 13 vittime innocenti della strage della la Scuola Municipale Tasso da Silveira, a Realengo, nella zona occidentale della città.
L’ex alunno Wellington Menezes de Oliveira, di 23 anni, armato di due revolver e molte munizioni, è entrato nell’istituto, intorno alle ore 8.00, con il pretesto di dover ritirare alcuni documenti, poi si è recato in una classe ed ha cominciato a sparare all’impazzata contro i bambini, che, come ogni giorno, frequentavano le lezioni. “Non ho mai visto una cosa simile in 26 anni di servizio», è stato il commento di Djalma Beltrame, capo del Battaglione 24 della Polizia Militare di Rio.
La tragedia – riportano le agenzie di stampa – avrebbe potuto avere proporzioni ancor più vaste se non fosse prontamente intervenuta la Polizia. Un agente della Stradale, Márcio Alexandre Alves, che si trovava nelle vicinanze, ha visto alcuni alunni feriti e si è diretto alla scuola. Notato l’aggressore, l’ha colpito a una gamba. Il ragazzo si è poi suicidato sparandosi alla testa.
Si è così conclusa la strage che ha scosso il mondo intero: non più di tre minuti sono bastati per gettare nello sconforto un intero Paese.
L’Arcivescovo di Rio de Janeiro, monsignor Orani João Tempesta, insieme ad altri sacerdoti, è immediatamente accorso alla scuola per sostenere le vittime. Questo quanto ha dichiarato a Zenit: “Abbiamo chiesto a Dio di aiutare e consolare tutti i familiari che hanno perso i propri figli e di dare anche forza ai professori, perché possano annunciare la vita e la speranza a tutti i bambini che torneranno a scuola”. Ha poi aggiunto: “Noi che abbiamo visto questi fatti tragici dobbiamo guardare con speranza e fiducia al futuro e saper costruire insieme un mondo migliore. È nelle nostre mani”. “Tutto ciò che abbiamo visto e sentito e a cui abbiamo assistito è una sfida perché la gente lavori ancor di più e meglio per la fraternità e la pace”.
Benedetto XVI ha inviato questo venerdì un messaggio all’Arcivescovo, a firma del Cardinale Bertone, segretario di Stato, per manifestare, come sempre, la sua paterna vicinanza alle vittime e alle loro famiglie:
“Profondamente costernato per il drammatico attentato compiuto contro bambini indifesi in una scuola municipale del quartiere di Realengo” il Papa assicura “la sua solidarietà e il suo conforto spirituale alle famiglie che hanno perso i propri figli e a tutta la comunità scolastica con gli auguri di una rapida guarigione dei feriti”.
“Di fronte a questa tragedia” il Pontefice invita “tutti gli abitanti di Rio a dire «no» alla violenza, che rappresenta una via senza futuro, cercando di costruire una società fondata sulla giustizia e sul rispetto degli altri, soprattutto dei più deboli e indifesi”.
“In nome di Dio, perché la speranza non venga meno in questo momento di prova e faccia prevalere il perdono e l’amore sull’odio e sulla vendetta, Sua Santità Papa Benedetto XVI concede una confortatrice Benedizione Apostolica”.
Certi che il Signore ha già accolto le vittime tra le Sue braccia, ci uniamo alla preghiera del Santo Padre affinché possa vincere la speranza e il perdono sulla morte.