La preghiera del Santo Padre per i fratelli kenioti
Dopo le elezioni presidenziali del 27 dicembre scorso, che ha visto il Presidente uscente Mwaki Kibaki prevalere sullo sfidante, il leader dell’opposizione Raila Odinga, sono esplosi aspri e sanguinari scontri in varie zone del Paese, provocando ad oggi quasi mille morti. In base a dati ONU, gli sfollati sarebbero invece 250.000.
Il Papa Benedetto XVI ha accolto la notizia della drammatica situazione che sta vivendo il Kenya con “dolore e preoccupazione”, tanto da chiedere al Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, di scrivere una lettera all’Arcivescovo di Nairobi e Presidente della Conferenza Episcopale del Kenya, il Cardinale John Njue, diffusa sabato 5 gennaio dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Nel testo, il Pontefice esprime al Cardinale kenyota “la propria unità e solidarietà con i suoi confratelli Vescovi e tutti i suoi connazionali” assicurando le sue preghiere “affinché questa grande tragedia abbia presto fine”.
Il Cardinal Bertone riferisce che “il Papa è vicino nello spirito a tutte le vittime di questa violenza: le tante persone che hanno perso la vita, spesso in modo atroce, i loro familiari in lutto, i feriti, quanti sono stati sfollati o hanno dovuto abbandonare la propria casa e tutti coloro che sono minacciati e vivono nella paura”.
Affidando le vittime alla misericordia divina, il Pontefice invita il Presidente dei Vescovi del Kenya “ad aiutare generosamente tutti coloro che sono nell’angoscia e nel bisogno”.
Benedetto XVI spera e prega che l’amata Nazione kenyota, “la cui esperienza di calma e sviluppo sociale rappresenta un elemento di stabilità in tutta quella tormentata regione, bandirà il più presto possibile la minaccia del conflitto etnico che continua a provocare tanti crimini in alcune zone dell’Africa”.
Difatti i due politici che si contendono la presidenza appartengono a due etnie diverse: Kibaki a quella kikuyo, Odinga a quella luo, e ciò ha riacceso la fiamma della lotta fratricida che nel tempo non si è mai sopita.
Consapevoli che “la violenza è un mezzo inutile per risolvere i problemi” e porta a “sofferenze inaudite”, con Benedetto XVI ci auspichiamo “la fine immediata degli atti di violenza e di conflitto fratricida” e preghiamo incessantemente Dio per ottenere “il grande dono della pace”.