Il Papa chiede la fine della violenza in Pakistan
Il Pakistan sta vivendo momenti di grande tensione dopo l’uccisione, avvenuta il 27 dicembre, di Benazir Bhutto.
La donna, leader dell’opposizione, è stata assassinata, insieme ad altre 28 persone, da un terrorista suicida, dopo aver pronunciato un discorso in un parco della città di Rawalpindi, vicino Islamabad. L’attacco è avvenuto mentre la Bhutto stava salutando la folla dal tettino della sua auto e ha fatto precipitare il Paese, ormai prossimo alle elezioni, in un vortice di caos e violenza, che conta ad oggi decine di vittime.
Il Pakistan si avvia dunque verso una delle crisi più gravi dei suoi 60 anni di storia.
Benedetto XVI ha quindi rivolto un accorato appello per la fine della violenza.
In un messaggio di cordoglio inviato dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, al Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Pakistan, l’Arcivescovo Lawrence John Saldanha, il Papa “esprime sentimenti di profonda simpatia e vicinanza spirituale ai membri della sua famiglia e all’intera Nazione pakistana”. Il Pontefice “prega che si evitino altre violenze e che si compia ogni sforzo per costruire un clima di rispetto e fiducia, così necessari se si vuole mantenere il giusto ordine nella società e se le istituzioni politiche del Paese devono operare in modo efficace”.