Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato
Proprio ieri mattina, 25 dicembre e Natale del Signore, c’è stato un gravissimo attentato in Nigeria contro la comunità dei cristiani: degli ordigni infatti sono esplosi vicino ad alcune Chiese dove si stavano celebrando le Messe natalizie. Si parla complessivamente di 39 morti: almeno 27 dei quali nell’attacco alla chiesa cattolica in un sobborgo di Abuja, rivendicato dal gruppo islamico Boko Haram.
Lo stesso gruppo già lo scorso Natale fu responsabile di un’altra strage, avvenuta a Jos dove morirono almeno 32 persone e 74 ne rimasero ferite.
Proprio nell’Angelus di oggi 26 dicembre, festa di Santo Stefano, Benedetto XVI non ha mancato di lanciare il suo appello in merito a questi tragici e sanguinosi episodi ripetendo ancora una volta e con forza che la violenza è una via che conduce solo al dolore, alla distruzione e alla morte.
Ed ha affermato proprio durante la preghiera: “La vera imitazione di Cristo è l’amore, che alcuni scrittori cristiani hanno definito il «martirio segreto». A tale proposito san Clemente di Alessandria scrive: «Coloro che mettono in pratica i comandamenti del Signore gli rendono testimonianza in ogni azione, poiché fanno ciò che Egli vuole e fedelmente invocano il nome del Signore» (Stromatum IV, 7,43,4: SC 463, Paris 2001, 130). Come nell’antichità anche oggi la sincera adesione al Vangelo può richiedere il sacrificio della vita e molti cristiani in varie parti del mondo sono esposti a persecuzione e talvolta al martirio. Ma, ci ricorda il Signore, «chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato» (Mt 10,22)”.