31ª Giornata per la vita: “La vita è fatta per la serenità e la gioia”
Già nell’ottobre 2008 il “Consiglio permanente” della CEI diffondeva il Messaggio per la 31ª «Giornata per la vita››, che viene celebrata domenica primo febbraio, nelle chiese di tutto il mondo.
La CEI, nel messaggio, parte dalla certezza che l’uomo è fatto per la felicità e che dentro questo imprescindibile desiderio muove ogni passo, anche di fronte alla sofferenza.
Difatti a nessun uomo è tolto il peso del dolore per una malattia, per la morte di una persona cara o per l’inquietudine dell’anima, ma a nessun uomo è chiesto di viverlo da solo.
Se la sofferenza viene affrontata secondo gli schemi imposti dalla mentalità dominante legata alla concezione di una vita qualitativamente perfetta, diviene solo fonte di devastazione, ma se viene strettamente unita alla nostra umanità, al nostro essere “uomini” e per questo limitati, spesso sofferenti, nell’anima e nel corpo, può portare molto frutto.
La sofferenza e il limite non sono un ostacolo alla dignità umana ma al contrario possono essere occasione anzitutto di sviluppo e ricerca scientifica, ma anche di solidarietà umana ed amicizia.
Nel messaggio, infatti, viene ribadito con forza l’importanza del servizio a ciascun uomo sofferente e solo, verso cui l’amicizia, la compagnia, l’affetto sincero e solidale possono fare molto per rendere più sopportabile una condizione di sofferenza.
Al dolore non si risponde con il dolore: ecco che la dignità della vita deve prevalere su gravi piaghe come l’aborto, l’eutanasia.
E proprio in difesa del bene inviolabile e indisponibile che è la vita, non è ragionevole fuggire dinanzi alla sofferenza, ma la strada da percorrere è quella della ricerca, che ci spinge a moltiplicare gli sforzi per combattere e vincere le patologie – anche le più difficili – e a non abbandonare mai la speranza.
Ogni uomo deve essere certo che “la via della sofferenza si fa meno impervia se diventiamo consapevoli che è Cristo, il solo giusto, a portare la sofferenza con noi”.
Dio non ha voluto abbandonare l’uomo in nessuna circostanza, prendendo su di sé la natura umana fin dentro il dolore fisico della passione e morte in croce.
Il Mistero della croce rivela che nessuna sofferenza, per quanto grave, può prevalere sulla forza dell’amore e della vita; solo attraversando questo riconoscimento l’uomo potrà comprendere più sé, l’origine del suo cuore e il suo insito desiderio di felicità.
Questo è il messaggio che la Chiesa cattolica porta nel mondo con forza e coraggio particolarmente nella giornata di oggi, 31ª giornata per la vita.