“Signore, tu mi scruti e mi conosci…”
L’ultima notizia raggelante di pochi giorni fa: in un paesino vicino Perugia, Marsciano, una donna incinta di otto mesi, Barbara Cicioni, viene uccisa apparentemente da ignoti nel cuore della notte in casa sua, mentre gli altri suoi due figli dormono tranquillamente.
L’hanno ammazzata così, d’impulso, con pugni tali da toglierle il respiro, senza minimamente pensare a lei, già madre di due bimbi, e guardare ciò che era evidente…Quella pancia lì, quel “prorompere” evidente di vita dentro alla vita non dovevano essere fatti fuori da un gesto di follia.
Ma ciò che sta emergendo e che sconvolge ancora di più è che a commettere un fatto così agghiacciante sia stato proprio Roberto, il marito di Barbara, nonché padre della nascitura Viola, il quale, preso da uno dei suoi tanti momenti di violenza, abbia brutalmente picchiato la donna, che in seguito allo shock ha avuto un arresto cardio circolatorio.
Le indagini stanno proseguendo, infatti da lunedì 28 maggio Roberto è stato iscritto nel registro degli indagati, proprio perché molti indizi portano su questa terribile strada.
L’Arcivescovo della Diocesi di Perugia, Mons. Chiaretti, accorso sul posto la sera stessa del delitto, ha con commozione partecipato ed assistito la famiglia, stravolta dal dolore.
Inoltre, Mons. Chiaretti, da parte sua, immediatamente ha chiesto alla Procura di proseguire le indagini per il reato di duplice omicidio, cioè per la morte della mamma e della bimba, Viola, che aveva in grembo, e non per il solo omicidio di Barbara.
Non si sa se ciò sarà possibile: se così fosse si attuerebbe una vera e propria “rivoluzione copernicana” che la legge attuale (anche se è del 1942) non prevede e a cui la giurisprudenza non dà un responso conforme.
I familiari di Barbara Cicioni, comunque, hanno deciso di chiedere un doppio funerale, che la bimba riposi accanto alla madre, come se fosse già nata, e non nella sua pancia, dove è morta.
“Signore, tu mi scruti e mi conosci…non Ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto…” ecco questa è la Speranza che dà senso e dignità ad ogni esistenza umana, anche non immediatamente visibile.
Preghiamo per Barbara e sua figlia Viola affinché godano la Pace Eterna e l’Eterno Riposo, e per i suoi familiari, in particolare per il marito affinché, se responsabile di questo atroce delitto, abbia il coraggio di dire la verità e di chiedere perdono a Dio e ai suoi figli. (il Giornale 28 maggio 2007)