“La tua fede ti ha salvato”
Domenica 12 febbraio, il giorno seguente la festa della Madonna di Lourdes, in tutte le chiese del mondo sarà celebrata la Giornata del Malato.
Questo evento appare scontato o di disturbo perché la sofferenza è un argomento scomodo. Ma la sua importanza e il suo valore escatologico non ha mancato di ricordarlo domenica scorsa Benedetto XVI all’Angelus.
Egli, parlando ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro, ha ricordato che “la liberazione da malattie e infermità di ogni genere costituì, insieme con la predicazione, la principale attività di Gesù nella sua vita pubblica”. “In effetti – ha proseguito – le malattie sono un segno dell’azione del Male nel mondo e nell’uomo, mentre le guarigioni dimostrano che il Regno di Dio è vicino”. “Gesù – ha sottolineato il Santo Padre -è venuto a sconfiggere il Male alla radice, e le guarigioni sono un anticipo della sua vittoria, ottenuta con la sua Morte e Risurrezione”.
Sembrano parole dell’altro mondo queste, in un clima come quello in cui viviamo in cui la scienza si allontana sempre più dalla fede, e dove i miracoli sono considerati visioni o illusioni; in un clima culturale che vuole far passare l’eutanasia per la strada risolutiva ad ogni male dell’uomo in virtù dell’ideologia della “qualità della vita”; in un clima in cui la vita umana è costantemente attaccata sin dai suoi primi bagliori per tutelare una presunta “salute della madre”; in un clima culturale dominato dai mass media che sono alla costante ricerca di situazioni e personaggi ambigui – se non veri e propri delinquenti che nulla hanno a che vedere con la fede -, per dare manforte al bieco laicismo e screditare e delegittimare la Chiesa Cattolica… Ecco, in un clima come questo si pongono le parole del nostro amato Papa. Le sue non sono parole di “nicchia”, per gente visionaria o psicologicamente fragile. Le parole di Benedetto XVI, come sempre, sono un richiamo alla verità della vita, al fatto che il Male esiste, non è una fantasia e si mostra anche attraverso le malattie. Sta alla libertà dell’uomo porsi di fronte ad esse seguendo l’insegnamento di Gesù: “Come Gesù ha affrontato il Maligno con la forza dell’amore che gli veniva dal Padre, così anche noi possiamo affrontare e vincere la prova della malattia tenendo il nostro cuore immerso nell’amore di Dio”.
Per questo la malattia, che nessuno si augura ma accade, può diventare una via di salvezza, in cui Cristo sorge vincitore: “c’è un atteggiamento decisivo e di fondo con cui affrontare la malattia ed è quello della fede in Dio, nella sua bontà”. Questo atteggiamento non fideistico ma di vera fede e riconoscimento della Grazia di Dio, nel bene e male, diventa allora testimonianza che produce, a sua volta, negli altri, fede, forza, “luce e fiducia”, cioè diventa fonte di nuova vita e nuovi testimoni di Gesù!
Per questo affidiamo alla Madonna tutti i nostri cari malati, amici, parenti e sconosciuti, pregando con le parole conclusive di Benedetto XVI all’Angelus:
“Facciamo anche noi come la gente dei tempi di Gesù: spiritualmente presentiamo a Lui tutti i malati, fiduciosi che Egli vuole e può guarirli. E invochiamo l’intercessione della Madonna, specialmente per le situazioni di maggiore sofferenza e abbandono. Maria, Salute dei malati, prega per noi!”
Angelus 5 febbraio 2012
Messaggio per la XX Giornata Mondiale del Malato