“Io vi perdono”
Nella notte fra il 6 e il 7 giugno 2000 a Chiavenna (Sondrio) tre giovani ragazze uccisero suor Maria Laura al termine di un rito satanico con diciannove coltellate; dalle indagini è emerso che la religiosa era stata attirata con l’inganno in una zona poco frequentata di Chiavenna, con la scusa che una delle tre giovani era in attesa di un bimbo, ma che voleva abortire: suor Laura intervenne per dissuaderla e darle aiuto.
Questo episodio è rimasto nel cuore di molti specialmente quel gesto di carità ultimo che suor Maria Laura compì quando capendo ormai di essere destinata alla morte disse alle tre ragazze: “io vi perdono”. Un fatto che disorientò le stesse giovani le quali, fin dai primi interrogatori, riportarono tale circostanza. Anche il procuratore capo di Sondrio, Gianfranco Avella, dopo aver ascoltato le giovani e al termine delle indagini affermò con commozione: “Suor Laura è una figura rarissima: mentre viene colpita a morte invoca il perdono per le sue carnefici. Suor Laura ci dimostra che non tutto è materialismo. Ella è stata un raggio di luce sul mondo, che non ci fa perdere la fiducia nel futuro”.
Questo riverbero di amore lo ritroviamo vivo fino ad oggi; difatti nel giorno del giovedì santo scorso al termine della Messa Crismale celebrata nel Duomo di Como è stato dato dal Vescovo emerito di Como, promotore della causa di beatificazione, monsignor Alessandro Maggiolini, tra gli applausi dei fedeli, l’annuncio che la morte di suor Maria Laura è stata riconosciuta come martirio dalla Congregazione delle Cause dei Santi.
La fase diocesana per il processo di beatificazione si aprì il 23 ottobre 2005 a Chiavenna, per chiudersi pochi mesi più tardi, nel giugno 2006.
Ora il via libera del Dicastero vaticano con il “Decreto di validità giuridica” emesso in data 11 gennaio 2008 e diffuso in questi giorni nella Diocesi lombarda, apre così la strada alla beatificazione della religiosa della Congregazione delle Figlie della Croce. “Questo significa – afferma una nota dell’agenzia Sir – che non dovranno essere portate prove di miracoli compiuti in quanto suor Maria Laura è stata uccisa «in odio alla fede» e dunque la causa prosegue con la redazione della «Positio super martyrio», cioè la raccolta di tutta la documentazione relativa al processo in un unico volume”.
Tale Decreto cita: “Questa Congregazione, dopo una scrupolosa valutazione e un diligente esame, riconosce la validità del processo diocesano, per il caso presentato dalla Curia ecclesiastica di Como, circa la vita, il martirio e la fama di martirio della Serva di Dio Maria Laura Mainetti”.
“La sua – ricorda monsignor Alessandro Maggiolini – è stata un’esistenza semplice, fatta di carità, umiltà, preghiera, attenzione ai bisognosi e ai bambini. È per tutti un modello di vita cristiana. Non ha cercato il martirio. Ma quando ha compreso quanto si stava compiendo, lo ha accettato”.
“Suor Maria Laura – dice l’arciprete di Chiavenna monsignor Ambrogio Balatti – ha testimoniato con la sua vita che il bene è più forte del male”.
Ai microfoni di Radio Vaticana, l’attuale Vescovo di Como, monsignor Diego Coletti, ha aggiunto: “In tutta la diocesi la sentiamo come una figura importante per questa testimonianza così forte, così bella di una donna che, cadendo sotto i colpi di chi la stava uccidendo, ha pregato per le ragazze, cercando di capire il senso di questo gesto folle… In questo modo suor Maria Laura Mainetti ha assunto una posizione estremamente simile a quella del Signore in Croce, che non ha avuto altro pensiero per i suoi crocifissori se non quello di scusarli davanti al Padre e di chiedere al Padre che li perdonasse”.
La gioia in noi è grande perché il Signore ci ha concesso una nuova e grande amica, a cui guardare e a cui chiedere intercessione di Grazia.