EDITORIALE
di Barbara Braconi
LA FEDE IN GESÙ MI HA AIUTATO A RITROVARE LA SPERANZA
di Elena Piunti
La piccola cristiana Rimsha Masih, di 11 anni, accusata ingiustamente di blasfemia, è stata liberata grazie all’intervento di Paul Bhatti, Ministro per l’Armonia nazionale in Pakistan e fratello di Shahbaz, primo Ministro cattolico per le Minoranze religiose nella storia del suo paese, ucciso dagli estremisti il 2 marzo 2011 proprio per la sua opposizione alla “legge nera”. Siamo onorati che Paul Bhatti abbia accolto il nostro invito al Convegno di quest’anno.
COSÌ È STATO!
Alcuni tratti della vita di Gemma Capra
di Paolo Vallorani
“Sono cresciuta in famiglia a latte, Beatles e rosari. Ma forse la mia è stata per 25 anni solo una fede di routine. Sapete quando ho scoperto davvero Dio? Nei cinque minuti successivi al momento in cui il mio prete mi disse che Gigi era stato ucciso”. Così Gemma Capra, vedova del commissario Calabresi, ha risposto ad interviste e incontri pubblici ove è stata chiamata a portare la sua testimonianza, come farà al nostro 22° Convegno.
GIUSEPPE TONIOLO
Il primato della persona umana e della solidarietà
di Gianluca Lanari
Tra i “Santi al lavoro” presentati dalla mostra realizzata in occasione del nostro 22° Convegno, c’è la testimonianza di Giuseppe Toniolo, beatificato a Roma il 29 aprile scorso. Pubblichiamo una sintesi della sua testimonianza, che in questo momento di grave crisi economica ed occupazionale, è un segno di sicura speranza.
QUESTO È IL MIO CORPO, QUESTO È IL MIO SANGUE
I miracoli eucaristici in Italia
di Serena Pasquinelli
È sorprendente porsi di fronte ai tanti miracoli eucaristici di cui è ricco il nostro Paese, attraverso i quali siamo sostenuti a riconoscere nell’Eucaristia il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, la Sua vera, reale, sostanziale presenza.
Il più antico miracolo eucaristico di cui abbiamo notizia in Italia è quello di Lanciano, cittadina abruzzese della diocesi di Chieti. Ad esso è dedicata un’ampia sezione della mostra presente al nostro 22° Convegno, proponendo anche la documentazione degli studi scientifici a cui le sacre reliquie sono state sottoposte. Raccogliendo anche tutti i miracoli eucaristici accaduti in Italia, la mostra offre al visitatore un’occasione di porsi
di fronte all’immenso dono dell’Eucaristia con rinnovato stupore e commossa gratitudine.
DALL’UGANDA…
Lettera di padre Frederick Tusingire
AD FRUENDUM TE
di Nicolino Pompei
Per essere felici mai potranno bastarci i discorsi su Dio o le immagini di Dio. Solo la Sua reale presenza rende la nostra vita beata. Riattraversiamo questo brano, tratto dall’intervento vissuto da Nicolino al nostro XX Convegno, lasciandoci sostenere affinché Cristo sia realmente l’avvenimento che investe e decide tutto di noi, la presenza in cui tutto di noi è concepito, vagliato e giudicato.
QUESTA È LA NOSTRA FEDE.
QUESTA È LA FEDE DELLA CHIESA.
di don Armando Moriconi
L’11 ottobre 2011, con la Lettera Apostolica Porta fidei data in forma di motu proprio, il Papa Benedetto XVI ha indetto l’Anno della Fede. Esso avrà inizio l’11 ottobre 2012, nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, e terminerà nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, il 24 novembre 2013. Ciò che il Papa desidera richiamare alla Chiesa intera è quanto, nella nostra esperienza ecclesiale, abbiamo, continuamente e semplicemente, la Grazia di imparare e di sperimentare, e cioè che la fede è un cammino, necessario e mai da sospendere, per arrivare alla piena e certa conoscenza della verità del mistero di Gesù di Nazareth, al reale riconoscimento della presenza del Signore Gesù Cristo.
L’AVVENIMENTO IN PIAZZA 2012
Nel periodo estivo abbiamo vissuto anche quest’anno l’Avvenimento in piazza, sia ad Ancona che a San Benedetto del Tronto, offrendo non solo a chi vive normalmente il nostro cammino, ma anche ai nostri concittadini e ai tanti turisti presenti, un’occasione di incontro con Gesù, attraverso l’umanità di persone che vivono con Lui, per Lui e in Lui. Nel luogo animato dalla nostra fraternità in Cristo, abbiamo ospitato quest’anno la testimonianza dell’attore e regista Fabio Salvatore, che ci ha condiviso l’esperienza della sua conversione, e suor Giuliana Galli, figlia del beato Cottolengo, che ci ha aiutato a conoscere l’opera della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, in cui ha lavorato per oltre 40 anni. Particolarmente cara è stata la presenza dell’amico Pippo Corigliano, a lungo portavoce dell’Opus Dei. Pubblichiamo una sintesi dell’incontro tenuto da Roberto Andreucci sul tema scelto per l’Avvenimento in piazza di quest’anno e un’eco della testimonianza di Corigliano, che ha curato per noi Milena Crescenzi.
CHE GIOVA ALL’UOMO GUADAGNARE IL MONDO INTERO
SE POI PERDE O ROVINA SE STESSO?
di Roberto Andreucci
PERCHÉ VI AMIATE L’UN L’ALTRO COME IO VI HO AMATO
Incontro con Pippo Corigliano
di Milena Crescenzi
QUELLO CHE ABBIAMO DI PIÙ CARO
È L’OPERARE DELLA GRAZIA
NEL TEMPO, NELL’UMANO,
NELLA CARNE DEGLI UOMINI
a cura di Moina Maroni
La testimonianza di due care amiche come Cristina e Angelica, circa la loro esperienza delle vacanze vissute fra luglio e agosto con la Compagnia, incarnano quanto Nicolino ci ha richiamato introducendoci alle vacanze di agosto, una a Pescasseroli e l’altra ad Aremogna. Attraverso il gesto straordinario di sette giorni insieme il Signore ci ha chiamato ciascuno per nome, a noi la libertà di mettere in gioco il nostro io vivendo tutto, fino in fondo, anche nei momenti più banali per verificare chi è la consistenza della vita e chi è Gesù per noi. Come scrive Cristina: “La vacanza non è stato altro che mettere a tema l’esigenza del mio cuore in tutto quello che, in una settimana di intensa vita insieme, ci veniva donato ed indicato come la preghiera, gli incontri con Nicolino, i cammini in montagna, ma soprattutto in quei momenti banali come il gioco, la fraternità serale, i balli. […] è stato bello, e lo è sempre, vedere e verificare di quale consistenza sei in tutti i momenti che vivi, pure nel gioco del fazzoletto. Emergi tu con tutto il tuo umano, gli imbarazzi, il senso di ingiustizia, il nascondersi, i complessi che ti porti da una vita e quindi la tua domanda e chi può compierla”.
Ho riletto più volte questa lettera chiedendo al Signore di aprire il mio cuore e la mia mente per accogliere la Sua volontà su di me, perché si compia il mio umano, perché io sia felice. Con le parole di Angelica vorrei esprimere la mia stessa gratitudine per un’Amicizia che, costi quel che costi, mi richiama al rapporto con Cristo nelle circostanze dove solo emerge il mio umano bisognoso del Suo Infinito Amore: “Sono grata a questa amicizia, proprio perché è un’amicizia vera, che con il tempo ho riconosciuto essere Cristo, che mi ha aperto gli occhi e il cuore. Purtroppo nel mio procedere quotidiano svanisce, con il tempo, la domanda: «Dove sarei senza questa amicizia?», ma grazie a Dio mi viene rinnovata da dei volti chiari, splendenti, amabili, scomodanti. Attraverso di loro la mia vita si riscopre in realtà di un Altro che mi ha fatta per sé in un Amore che solo Uno così poteva trasmettere e da cui ritrovo il senso alla mia esistenza. Grazie infinitamente di avermi salvata, o Dio”.
LIBERTÀ
di Silvia Cingolani
Questa poesia, come tante altre delle mie, è nata, anzi è emersa, per raccontare un’esperienza. Però quello che più mi affascina dello scrivere è che molto spesso una poesia nasce con una mia intenzione e finisce con il raccontare tutt’altro. Quando ho scritto questa, dovevo scrivere una lirica che parlasse del mare; ho pensato a questo immenso miracolo d’acqua e di vita, e quello che mi ha ispirato è stato un gran senso di libertà. Mentre scrivevo capivo sempre di più quale potere è la libertà, un’arma a doppio taglio! E inconsciamente mi domandavo a che cosa servisse. La risposta che mi sono data credo che sia evidente. E’ il dono più grande che Dio ci ha fatto. Mi sono sentita libera perché appartengo a Qualcuno! Qualcuno che mi ama di un amore eterno, e che mi vuole felice! Se lascio agire me stessa e il mio giudizio, non sono libera, ma sola, e in quel mare rischio proprio di naufragare! L’espressione più evidente di questo amore è l’amicizia che ho la grazia di vivere in questa Compagnia, ed è per questo che dedico, come ho già fatto nella vacanza che abbiamo vissuto quest’anno, a tutti i miei amici.
LA TRASMIGRAZIONE DELLE ANITRE SELVATICHE
di Moina Maroni
Quest’estate, nel desiderio di trascorrere il tempo libero delle vacanze estive con gli studenti della Compagnia, insieme a Dania ci siamo ritrovate con i ragazzi delle medie a realizzare una piccola rappresentazione teatrale che prende spunto da un racconto dell’autore francese Antoine De Saint-Exupéry, in cui si narra di uno strano fenomeno provocato dalla trasmigrazione di uno stormo di anitre selvatiche. Il brano, presentatoci da Nicolino anni or sono, in occasione di un incontro studenti quando ancora io e Dania frequentavamo la scuola superiore, è stata l’occasione per riguardare con stupore ciò che è accaduto a noi, all’improvviso, come un bel giorno di più di vent’anni fa: l’incontro con Gesù Cristo, attraverso dei volti amici, che ha donato Senso e Significato alla nostra vita asservita già, all’età di quindici anni, alla cultura nichilista che cospirava e cospira a tacitare il nostro io. Pubblichiamo il testo teatrale che abbiamo liberamente tratto e sviluppato dal racconto di Saint-Exupéry in questo lavoro con i ragazzi.
IL MAGISTERO DI BENEDETTO XV
– Viaggio in Libano, Discorso del 15.09.12
– Viaggio a Loreto, Omelia del 4.10.12