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Anno X-Numero 2/2012

Anno X-Numero 2/2012

RIMANETE IN ME

IMPORTANTE È CHE RIMANIAMO NELLA “VITE”, IN CRISTO

di Barbara Braconi
Proprio per questa maggiore coscienza di me, ho ricevuto il nostro Volantino per la Santa Pasqua di quest’anno come un dono struggente. Dice il Papa: “Incarnandosi, Cristo stesso è venuto in questo mondo per essere il nostro fondamento. In ogni necessità e aridità, Egli è la sorgente che dona l’acqua della vita che ci nutre e ci fortifica. Egli stesso porta su di sé ogni peccato, paura e sofferenza e, in fine, ci purifica e ci trasforma misteriosamente in tralci buoni che danno vino buono… Lui ci dà la vita in abbondanza”. Il Signore mi chiede semplicemente il mio umano così com’è, il mio io così bisognoso di salvezza. Il Signore non mi chiede immediatamente di fare delle cose, ma mendica me, è venuto per me, patisce, muore e risorge per me. Importante è che io sia semplicemente seria con la mia esperienza umana. Importante è che io “rimanga” nella vite, in Cristo… e allora è Pasqua!

RIMANETE IN ME

Il nostro Volantino per la Santa Pasqua 2012

L’AVVENIMENTO DELLA NOSTRA AMICIZIA

di Nicolino Pompei
Nel desiderio di lasciarci continuare a provocare sul valore reale della presenza di Cristo nella nostra esperienza umana, riconsideriamo il dono e la necessità della nostra Amicizia, attraverso questo brano tratto dall’approfondimento “Quello che abbiamo di più caro è Cristo stesso”, vissuto da Nicolino all’apertura del nostro XX Convegno, in cui facevamo memoria dei primi vent’anni della nostra Compagnia.

LA CHIESA È IL PIÙ BEL DONO DI DIO

di Daniela Urbinati
All’inizio della Quaresima di quest’anno abbiamo vissuto un incontro con Mons. Gervasio Gestori. È stato un avvenimento che ha sostenuto e può continuare a sostenere in ciascuno di noi la vita e il cammino, potendo contribuire alla nostra conversione, certamente in misura della libertà e della disponibilità di ciascuno.

ASCOLTATELO!

Pubblichiamo alcuni tratti dell’intervento che S. E. Mons. Gervasio Gestori ha vissuto nell’incontro con la nostra Compagnia il 4 marzo scorso

NON POSSIAMO TACERE

a cura di Barbara Braconi
Pubblichiamo alcune testimonianze che abbiamo ricevuto da amici della nostra Compagnia che hanno desiderato condividerci dei fatti vissuti e quanto attraverso queste esperienze stanno imparando.

GESÙ DI NAZARET
La Risurrezione di Gesù dalla morte

di don Armando Moriconi
Come anticipato nel numero 4 del 2011 di nel frammento, tenterò in questo articolo di soffermarmi sul nono capitolo dell’opera Gesù di Nazaret, che ha per titolo: La Risurrezione di Gesù dalla morte. Fin dalle prime battute, il Papa ci aiuta a guardare che sull’evento della Risurrezione sta o cade tutta la nostra fede, e lo fa citando il quindicesimo capitolo della prima Lettera di san Paolo ai Corinzi: “Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono”.

VOGLIO SOLO UN POSTO AI PIEDI DI GESÙ
Il testamento spirituale di Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze religiose in Pakistan, ucciso da fondamentalisti islamici in agguato il 2 marzo 2011 a Islamabad

di Moina Maroni
Un anno fa veniva ucciso Shahbaz Bhatti, unico ministro cristiano nel parlamento pakistano, da sempre dedito alla difesa dei diritti delle minoranze religiose in un paese prevalentemente musulmano. Poche settimane prima della sua morte, in un’intervista alla BBC, aveva dichiarato: “Credo in Gesù Cristo, che ha dato la Sua vita per noi, so qual è il significato della croce e seguo la croce. Sono pronto a morire per questa causa a cui ho dedicato la vita: i diritti delle minoranze religiose. Sono pronto a morire per questo. Preferisco morire combattendo per i miei principi, per la giustizia, per la mia comunità, piuttosto che scendere a compromessi in seguito a queste minacce”.
Consapevole di correre il rischio di essere ucciso, non ha cercato la morte ma non ha indietreggiato davanti al pericolo. Non ha rinunciato ad essere ministro nel senso profondo del termine, cioè servitore.

LUCIO DALLA, UN CUORE “APERTO” A PIAZZA GRANDE

di Moina Maroni
La notizia dell’improvvisa morte di Lucio Dalla ha colto di sorpresa tanti: il mondo della musica, i suoi fans e quanti sono cresciuti provocati, accompagnati dai testi delle sue poetiche canzoni. In questi giorni non si è fatto che parlare, su tutti i mass-media, di questo luttuoso evento rievocando gli album di maggiore successo, i concerti, la vita privata del cantautore bolognese nel desiderio di rendere omaggio a uno dei più amati artisti italiani le cui canzoni sono entrate a far parte della cultura del nostro Paese.Si è evitato, però,di affrontare la questione profondamente umana che questa inaspettata morte può richiamare alla ragione di chiunque: la precarietà della vita, la dipendenza da un Totalmente Altro da noi.

MAI Sì FORTE IO T’AMO
La “Verità” di Ada Negri

di Paolo Vallorani
Anni or sono, ho saputo dell’esistenza di Ada Negri, ascoltando Nicolino. Nell’ambito di una vacanza, lui ci lesse una sua poesia: “Atto d’amore” che figura fra i testi proposti per la mostra “Domanda d’autore” realizzata e proposta in occasione del nostro XIX Convegno. Fin dalle poesie più remote, scritte da questa donna vissuta fra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo scorso, traspare come ella cerchi, frughi, fra le pieghe della realtà Qualcuno più grande capace di assumere, di abbracciare e compiere il suo grido e quello dell’umanità verso cui lei nutre una profondissima pietà e ne condivide il dolore in modo viscerale. Da un momento della vita di questa donna, il Signore Gesù, a cui lei pure si rivolgeva, di tanto in tanto, diventa invece il Prediletto, la Presenza per cui lei si strugge d’amore e a cui rivolge il suo canto poetico.

 

IL MAGISTERO DI BENEDETTO XV

–    Omelia del Santo Padre a Berlino, 22 settembre 2011
–    Discorso ai parroci di Roma, 23 febbraio 2012