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Anno X-Numero 1/2012

Anno X-Numero 1/2012

Non sono i sani

che hanno bisogno

del medico,

ma i malati;

Io non sono venuto a chiamare i giusti,

ma i peccatori perchè si convertano

(Lc 5,31-32)

LA TUA MANO CURI LA TRISTEZZA DEL MIO CUORE

di Barbara Braconi

La guarigione non consiste nel cambiamento delle circostanze, come invece spesso vorrei, ma sta proprio nel riconoscimento e nel passaggio che caratterizzano la conversione, a cui la Chiesa particolarmente ci richiama nel tempo della Quaresima. Aiuto per questo richiamo sono anche tutte le struggenti testimonianze che abbiamo il dono di poter ospitare in questo numero. Non fermiamoci all’impatto emotivo che ciascuna, inevitabilmente, susciterà in noi, ma lasciamo che questi amici ci mettano in crisi, lasciamo che ci smuovano radicalmente da quella coltre di scontatezza, ambiguità ed estraneità che spesso ci caratterizza e che dobbiamo avere la semplicità e l’amore a noi stessi di saper guardare, a vantaggio di quell’esperienza di inaudito amore e folgorante bellezza che il cuore desidera in tutto il suo essere e che gli amici presenti in questo numero ci testimoniano (cfr Nicolino Pompei, Ciò che abbiamo di più caro è Cristo stesso, p 31).

NATALE CON PADRE FREDERICK E I SUOI AMICI

La lettera che abbiamo inviato al nostro amico padre Frederick Tusingire, sacerdote ugandese, per consegnarli la cifra da noi raccolta durante il periodo dell’Avvento e del Natale, a sostegno del completamento della scuola “St. Theresa Vocational e Secondary School” di Mayhoro in Uganda.

LA CONVERSIONE: UNO STRAVOLGIMENTO DI CONOSCENZA, DI GIUDIZIO E QUINDI DI VITA

di Nicolino Pompei

La Quaresima porta a ciascuno di noi un forte richiamo alla conversione. Una conversione che inizia da un Incontro imprevisto, da un Fatto impensabile ma dura poi tutto il cammino della vita. Riattraversiamo l’esperienza esemplare di san Paolo attraverso un tratto della relazione con cui Nicolino aprì il nostro 19° Convegno. È un aiuto importante che sostiene in noi la dinamica e la realtà dell’esperienza della conversione.

LA CRISI DI UN’ILLUSIONE
Incontro con Luigi Amicone, direttore di “Tempi”

a cura di Francesca Bellucci

Il 15 dicembre, presso l’auditorium comunale di San Benedetto del Tronto si è tenuto un incontro dal titolo “Nella crisi… la speranza”, organizzato dalla nostra redazione in collaborazione con l’associazione culturale Homo Viator. L’incontro ha voluto fare luce sulla presente crisi economica che sta travolgendo l’Italia e il mondo intero, per dare l’opportunità di capire meglio, e dunque di giudicare in maniera consapevole, il periodo che stiamo vivendo: in che modo siamo arrivati a questa situazione? Quali errori di valutazione sulla realtà sono stati commessi e quale distorsione delle cose sottende una crisi di così larga scala e di così grave impatto? Come superare questo momento e su cosa e chi avere speranza?

Riportiamo alcuni tratti dell’intervento di Luigi Amicone.

UN RIMEDIO PER LA CRISI? ASCOLTARE GESÙ
Cartolina sulla crisi

di Pippo Corigliano

EDUCARE: DIALOGO CON LA VITA

A cura di Moina Maroni

Un compito grande e fondamentale che la Chiesa ha sempre avuto è quello di educare le nuove generazioni alla fede. Papa Benedetto XVI al Convegno Ecclesiale Diocesano tenutosi a Roma il 5/6/2006 affermava quanto sia indispensabile che i più giovani “possano fare esperienza della Chiesa come di una compagnia di amici veramente affidabile, vicina in tutti i momenti e le circostanze della vita, […] una compagnia che non ci abbandonerà mai nemmeno nella morte, perché porta in sé la promessa dell’eternità”. Accogliendo il richiamo del Santo Padre, la CEI ha dedicato all’emergenza educativa il decennio che stiamo vivendo. Riportiamo in questo numero alcuni tratti della relazione tenuta da card. Angelo Bagnasco il 24/09/2010 a Latina, dove era stato invitato a presentare il documento della CEI “Educare alla vita buona del Vangelo”.

DA COME VI AMERETE MI RICONOSCERANNO

di Roberto e Daniela Andreucci

Non possiamo non condividere un fatto accaduto nelle scorse settimane che, per noi e per gli amici della Compagnia, è una testimonianza ed un richiamo dal quale lasciarci provocare e mandare in crisi.  Un fatto che ha investito e coinvolto la nostra famiglia, attraverso la storia struggente del nostro carissimo Alì, la cui presenza tra noi è un dono immenso.

LEI È…

La fede non ci toglie il dolore – sarebbe togliere la nostra umanità – ma ci dà la speranza

di Silvia Cingolani

ORA LASCIA, SIGNORE, CHE LA TUA SERVA VADA IN PACE

A cura di Moina Maroni

La carissima zia Francesca, conosciuta come la zia di Letizia, pian piano è divenuta la zia amatissima di tutti noi attraverso la sua presenza, sempre più costante, sempre più fedele, sempre più commovente. In questi anni ci ha seguito dappertutto, nonostante la sua età e soprattutto la sua malattia, sempre sorridente, sempre attenta, sempre pronta e vivace, senza mai una pretesa per sé. Il suo amore per Nicolino, per don Armando e per ciascuno di noi, la sua stima, il suo esserci compagna nel cammino sono un dono, che nell’ultimo anno in particolare, è stato davvero struggente, segno di dove sia la verità proprio come diceva lei, nel dialetto di una verace sambenedettese: “La Cchisce jè la salvezze de lu monne!” (“la Chiesa è la salvezza del mondo!”). Nicolino, ogni volta che parla di lei, continua a ripetere: “Francesca è la mia maestra!”, per come ha saputo amare e seguire Gesù nella sua vita quotidiana, attraverso semplici manifestazioni, senza un eroismo visibile, ma nella preghiera, nella carità, nell’accettazione della malattia come offerta costante a Cristo per la salvezza di tante anime. Oggi, nella comunione dei santi, canonizzati e non canonizzati, che la Chiesa vive grazie a Cristo in tutti i suoi membri, noi possiamo godere di un’amica in più nel firmamento del Cielo. Pubblichiamo la testimonianza che sua sorella Rossana e i suoi nipoti Pietro e Maria Letizia hanno voluto donarci.

CARISSIMA BIBI… GRAZIE!

A cura di Barbara Braconi

È impossibile racchiudere in poche o tante righe quello che ci è accaduto di riconoscere in Bibi e attraverso il suo sacrificio e la sua offerta. Qualsiasi parola risulta insufficiente ad esprimere la nostra gratitudine per quanto abbiamo visto e ricevuto. Vogliamo comunque pubblicare alcune delle testimonianze che nel giorno del suo funerale sono emerse, pur sapendo che ce ne sono moltissime altre che ora qui non possono trovare spazio e che continueremo a raccogliere e a pubblicare. Bibi è la mamma di Nicolino ed è stata una madre per ciascuno di noi, perché ci ha accolti tutti come figli. Qualsiasi cosa possiamo ricordare di Bibi – diceva Nicolino al suo funerale – c’è comunque “un prima” che non può essere taciuto e che rende ragione di tutto ciò che lei era e viveva. Finché non si è ammalata, Bibi si è sempre alzata prestissimo per iniziare ogni giornata vivendo la Santa Messa e lasciando che tutto il resto dipendesse da questo gesto. La fede segnava la vita di Bibi; una fede quotidiana, feriale, che ha fatto della sua casa una chiesa domestica. È questa testimonianza di Fides Vita che emerge in tutti i ricordi di Bibi, che ciascuno di noi serba con commozione. È questo “prima” che resta a pungolare il nostro cuore, ad accompagnare i nostri giorni, a sostenere il nostro cammino.

IL MAGISTERO DI BENEDETTO XVI

–    Messaggio per la Quaresima 2012

–    Messaggio per la XLVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali