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Anno VI numero 6

Anno VI numero 6

Novembre/Dicembre

LA NOVITÀ
È UN FATTO
Egli si è mostrato

SONO CERTO DI CONTEMPLARE LA BONTÀ DEL SIGNORE NELLA TERRA DEI VIVENTI

Editoriale di Daniela Urbinati
Non abbiamo bisogno di un Convegno o di un pellegrinaggio in più, ma di aderire a questi luoghi per quello che portano: Gesù. Abbiamo bisogno di un Popolo che si chiama Chiesa, e di un Popolo nella Chiesa che per noi è il nostro Movimento, che è lo sviluppo 2008 anni dopo della Compagnia dei Primi. “Sono certa di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi” – come dice un salmo – perché ho incontrato Nicolino e con lui una schiera di uomini del presente e del passato toccati dalla Grazia, nel cui umano Cristo traspare.

LA NOVITÀ È UN FATTO:
Egli si è mostrato
IL NOSTRO VOLANTINO DI NATALE

IL SORPRENDENTE METODO DI DIO

di Nicolino Pompei
Proponiamo questo magnifico brano di Nicolino Pompei, tratto dal suo intervento al nostro XIII Convegno, perché in questo tempo di Natale ci accompagni realmente a risorprendere, ad approfondire e meditare il sorprendente metodo con cui il Mistero decide di rispondere definitivamente all’uomo nel suo assoluto e costitutivo desiderio, di ammetterlo al definitivo rapporto con Lui e di salvarlo: facendosi Uomo.

LA SCUOLA: UNA PASSIONE CHE DOBBIAMO PORTARE NEL CUORE

di Annalisa Zagaglia e Barbara Braconi
Chiunque negli ultimi mesi si sia imbattuto nei vari programmi televisivi che hanno trattato del tanto contestato “Decreto Gelmini”, è sicuramente rimasto sconcertato dalla presunta situazione della scuola in Italia. Si è detto di tutto e di più, ma molto spesso si tratta solo di un’accozzaglia di falsità ad uso e consumo di chi si ostina a non volere il cambiamento di un sistema pieno di falle, come quello scolastico italiano, arrivato ormai al limite del collasso. E chi ci sta dentro e non si nasconde dietro a un dito, lo sa bene.

LA CHIESA: ESPERTA DI UMANITÀ

di Simona Cursale
La Santa Sede si astiene dal firmare la Convenzione Onu esclusivamente per difendere e affermare il diritto alla vita di ogni essere umano fin dal suo concepimento

MOSTRACI IL PADRE E CI BASTA…
CHI HA VISTO ME HA VISTO IL PADRE

a cura di Roberto Andreucci
Queste pagine permettono a ciascuno di noi di riattraversare il grandioso Avvenimento del nostro 18° Convegno, grazie ad alcune brevi testimonianze di alcuni nostri Amici emerse durante le assemblee successivamente vissute.

CHI VEDE VOI DEVE POTER DIRE DI VEDERE UNA COMUNITÀ CONVERTITA

di Domenico Pellei
“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me… e offro la vita per le pecore.” (Gv 10,14)
La dinamica della presenza del nostro Vescovo nei giorni del nostro 18° Convegno credo sia perfettamente descritta da queste parole dell’apostolo Giovanni. Un rapporto, quello con noi, segnato dalla familiarità, dalla fiducia e dalla paternità ed insieme dalla continua cura, dalla continua stima e dal continuo insegnamento

SE’ DI SPERANZA FONTANA VIVACE
Incontro con padre René Laurentin

di don Armando Moriconi e Federica Astraceli
Lo scorso 31 ottobre, la nostra Compagnia, riunita per il suo XVIII Convegno, ha avuto l’onore di ospitare il padre René Laurentin, sacerdote e teologo francese. Senza tema di smentita, si può dire che egli sia la massima autorità al mondo in materia di mariologia. È il più grande studioso della Vergine, e lo è perché, come pochi altri, ne è un acceso innamorato. Solo una nota biografica credo sia sufficiente per dire la sua indiscussa grandezza: egli partecipò come esperto al Concilio Vaticano II e scrisse la maggior parte della dottrina mariana riportata nella Costituzione dogmatica Lumen Gentium. La sua adesione al nostro invito ci ha riempiti di meraviglia, di stupore; è stata per noi causa di immensa gioia e di grandissimo onore; ci ha offerto la sublime testimonianza di un uomo ardentemente innamorato di Cristo e della Chiesa, e della Madre di Cristo e della Chiesa: la Vergine Maria.

LASCIAMOCI AFFERRARE DA CHI CI AMA GRATUITAMENTE…
Questo il richiamo rinnovatoci dal pellegrinaggio al santuario di Padre Pio

a cura di Federica Astraceli e Cristina Malizia
Quando Nicolino insieme ad alcuni propose il pellegrinaggio verso padre Pio a San Giovanni Rotondo ne fui molto felice.  Non sono particolarmente devota di padre Pio e di lui non mi affascinano particolarmente le sue stigmate e tutti quei doni che aveva. Di  lui mi colpisce la sua grande fede, la sua totale dedizione a Cristo e alla Chiesa, l’amore a Gesù e alle creature, all’uomo nella sua totalità, la sua obbedienza a Cristo nel segno della Chiesa, nel segno dei suoi confratelli, dei suoi superiori. Mi colpisce il sacrificio che non mancò mai nella sua vita, di cui le stigmate e tutti gli altri doni che aveva, non sono altro che segno di quell’amore, di quella preferenza, di quel poggiar tutta la vita su Cristo Nostro Signore. Mi colpisce il suo temperamento, il suo essere a volte così burbero e severo per risvegliare alla fede tutti coloro che l’avvicinano. Mi colpisce l’uomo totalmente immedesimato con Gesù fin dentro una carne crocifissa, e crocifissa per amore. Mi colpisce la sua umanità come segno dell’umanità redenta, come segno del totalmente Altro.

La Parola del Papa
Magistero di Benedetto XVI

–    Viaggio apostolico in Francia in occasione del 150° anniversario delle apparizioni di Lourdes. Incontro con il mondo della cultura. Parigi, 12 settembre 2008
–    Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Angelus, 8 dicembre 2008
–    Solennità del Natale del Signore 2007. Omelia Santa Messa di mezzanotte