SESTO GIORNO
INTRODUZIONE
Desidero commosso condividervi la certezza, radicata nel profondo del mio cuore, di essere stati in questi anni – ancor più in questi ultimi drammatici anni – presi e condotti per mano dal Signore, affinché fosse evidente che nulla possiamo pensare o operare come proveniente da noi e che ogni nostra capacità, come ci ricorda san Paolo, viene da Dio. E quando si vive nell’amorevole e radicata certezza che da noi non possiamo fare nulla, diventa facile lasciarsi afferrare e prendere in braccio, come vediamo nell’esperienza di un bambino piccolo piccolo, che non può ancora camminare: può essere soltanto preso in braccio ed essere portato. Per questo, adesso, vi chiedo di vivere un attimo di silenzio, per lasciare spazio all’avvenimento di questo incontro, perché si radichi profondamente in noi, diventi il nostro stesso essere, il nostro stesso io. Per lasciare spazio alla presenza del Signore perché possa afferrarci, attaccarci a lui e riversarci tutto il suo amore. Tutto il nostro cuore possa ora ritrovarsi spalancato e mendicante, come quello di un bambino che attende la presenza della mamma (Nicolino Pompei, Senza di Me non potete fare nulla).
PREGHIERA DEL ROSARIO
PREGHIERA CONCLUSIVA, PRIMA DELLA BENEDIZIONE
“Ti saluto, o piena di grazia,
il Signore è con te” (Lc 1, 28).
O Regina Immacolata,
seguendo una tradizione più che centenaria,
ogni anno il popolo romano accorre qui,
per incontrarti nel giorno della tua festa.
Anche noi siamo venuti qui oggi,
per proclamare con tutta la Chiesa
il mistero grande della tua Immacolata Concezione.
Perché chiamata ad esser Madre del Figlio di Dio,
sei stata redenta nell’istante della tua concezione:
mai la tua anima è stata sfiorata
dall’eredità del peccato originale.
“Salve, Signora del mondo, Regina dei cieli;
salve, Vergine delle vergini, Stella del mattino.
Salve, o piena di grazia, fulgida di luce divina;
affrettati, o Signora, in aiuto del mondo.
“Ab eterno” il Signore ti ha predestinata
quale Madre dell’Unigenito Verbo,
mediante il quale ha creato la terra, il mare, i cieli;
e ti ha adornato come sua splendida Sposa,
non raggiunta dal peccato di Adamo”.
(Giovanni Paolo II, Piazza di Spagna, 8 dicembre 1994)