LUNEDÌ, 6 DICEMBRE 2010
… Quello che Dio ci chiede è sempre un rapporto, che incessantemente Lui stesso per primo domanda, mendicando di entrare nella nostra vita per esserne il Signore che solo la corrisponde. Che solo la alimenta e la potenzia di significato, di verità e di luce, recuperandola nel suo Amore dall’aridità e dall’oscurità in cui spesso si trova. Siamo qui perché “l’Amore che ha lavato il peccato, la Vita che ha distrutto la morte” ci infiammi di nuovo con la sua Parola, nella sua Presenza viva e risorta che parla e chiama adesso ciascuno per nome. “Confermi la debole fede”, la debole fede perché c’è di mezzo il dramma della mia libertà, della mia adesione, del mio passo di sequela e di attaccamento a Lui. “Confermi la debole fede”, perché non sia la nostra strutturale debolezza o fragilità a dominare o a dominarci, ma la sua Presenza sempre più forte e vincente sulla nostra fragilità. La coscienza della nostra debolezza e fragilità rinnovi la verità di quello che siamo, l’urgenza della nostra domanda e la necessità di cedimento alla sua Presenza che cambia.
(Nicolino Pompei, Atti del Convegno Fides Vita 2007)
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’Angelo a Maria
Nel momento dell’annunciazione troviamo proprio tutto quello che vale: l’iniziativa del Mistero, che accade come uomo nella storia, attraverso la libertà e la carne di una donna, proprio come un bambino accade ad ogni mamma. E troviamo la risposta che – ogni giorno, momento per momento, lì dove siamo, in tutti i luoghi della nostra responsabilità, dentro ogni vocazione – siamo chiamati a dare alla Grazia che opera sempre: Fiat mihi secundum verbum tuum. Sì, così si faccia. Sì, così la mia vita; la mia vita è la tua iniziativa su di me; la tua volontà è la mia vita, la pienezza dell’umano. Per cui sì, sì, sì: il mio io pieno è secondo te, si faccia di me secondo te (Nicolino Pompei, Pronti sempre a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Chiediamo alla Madonna di imitare il suo fiat. Di imitare il suo sì, di imitare il suo sì nell’istante. Di imitare il suo sì al Mistero, a Cristo nella modalità e nella forma, negli istanti, nelle circostanze, nelle situazioni e condizioni dentro cui la nostra vita si trova e si troverà a passare (Nicolino Pompei, La pietra che voi costruttori avete scartato è diventata testa d’angolo. E in nessun altro c’è salvezza).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
Tu, o Maria, sei la pienezza e la certezza di quello che siamo chiamati ad essere, la pienezza esemplare per tutta la santa Chiesa di ciò che siamo chiamati a vivere come abbandono al Mistero, a Dio, a Cristo nell’istante breve. Con il tuo “sì” ci hai dato Gesù, ci hai dato Dio che si rivela nella carne di Gesù. Dice Origene: “A che ti serve che Cristo sia venuto un tempo nella carne, se non è venuto anche nella tua anima, nella tua carne? (Se non posso mostrare che Egli viene ed è presente ora nella mia carne?). Preghiamo dunque perché ogni giorno il suo avvento si compia in noi, affinché possiamo dire: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me»” (Nicolino Pompei, Chi vorrà salvare la propria vita la perderà. Ma chi la perderà per Me la troverà).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
Chi più di Maria Santissima ci può accompagnare dentro il Mistero dell’Amore di Dio, che l’ha eletta e chiamata ad essere il grembo accogliente della sua nascita come Uomo tra gli uomini… “Tu se’ colei che l’umana natura / nobilitasti sì, che ’l suo fattore / non disdegnò di farsi sua fattura”. Chi più di Maria Santissima – nel cui ventre “si raccese l’Amore”, nel cui grembo l’Amore accade come Uomo per rivelarsi come Uomo, come Uomo che porta anche i suoi connotati umani e materni – possiamo reclamare perché ci accompagni e ci sostenga a corrispondere all’Amore di Cristo, ad una vita segnata dall’amore a Cristo e dall’Amore di Cristo… (Nicolino Pompei, Caritas Christi urget nos).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio
La donna tutta sottomessa all’iniziativa del Mistero e che lo ha partorito come Uomo, deve essere sempre richiamata come compagnia necessaria. Dobbiamo ora e sempre invocare la Madonna per l’imitazione del suo fiat, come suprema obbedienza alla volontà del Padre in cui solo consiste la vita. Deve essere inesauribile lo sguardo che portiamo alla Madonna, l’accoglienza della sua compagnia e la richiesta della sua intercessione (Nicolino Pompei, Il centuplo adesso e in eredità la vita eterna).
LITANIE ALLA MADONNA
Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici
Padre celeste, Dio abbi pietà di noi
Figlio Redentore, del mondo, Dio
Spirito Santo, Dio
Santa Trinità, unico Dio
Santa Maria prega per noi
Santa Madre di Dio
Santa Vergine delle vergini
Madre di Cristo
Madre della divina grazia
Madre purissima
Madre castissima
Madre sempre vergine
Madre senza macchia
Madre amabile
Madre ammirabile
Madre del buon consiglio
Madre del Creatore
Madre del Salvatore
Vergine prudentissima
Vergine degna d’amore
Vergine degna di lode
Vergine potente
Vergine clemente
Vergine fedele
Specchio della Santità divina
Sede della Sapienza
Causa della nostra gioia
Dimora dello Spirito Santo
Dimora colma di gloria
Dimora consacrata a Dio
Rosa mistica
Torre di Davide
Casa d’oro
Arca della nuova alleanza
Porta del cielo
Stella del mattino
Salute dei malati
Rifugio dei peccatori
Consolatrice degli afflitti
Regina degli Angeli
Regina dei Patriarchi
Regina dei Profeti
Regina degli Apostoli
Regina dei Martiri
Regina dei Confessori
Regina delle Vergini
Regina di tutti i Santi
Regina concepita senza peccato
Regina assunta in cielo
Regina del Santo Rosario
Regina delle famiglie
Regina della Pace
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo Perdonaci, Signore
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo Ascoltaci, Signore
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo Abbi pietà di noi
Prega per noi, Santa Madre di Dio Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo
Pater, Ave, Gloria per il Santo Padre e secondo le sue intenzioni
Eterno riposo
Orazione finale (propria del giorno nel Salterio)