La datazione col metodo del radiocarbonio e l’ipotesi del contraffattore medievale
Per dimostrare scientificamente la conclusione a cui si era giunti, nel 1988 Papa Giovani Paolo II autorizzò il prelievo di un campione di stoffa dalla Sindone. Il pezzettino fu sottoposto, da tre diversi laboratori scientifici, quello di Tuxon (U.S.A.), quello di Oxford (Inghilterra) e quello di Zurigo (Svizzera), ad analisi con il metodo del carbonio 14, procedimento questo molto attendibile per stabilire la datazione del lenzuolo. Dall’esame risultò che l’origine della Sindone è collocabile in un periodo storico compreso fra il 1260 e il 1390. La ricerca diede dunque il via all’ipotesi che il lenzuolo non fosse altro che una finta reliquia, un falso medievale. Tale tesi, peraltro formulata da pochi fra quanti hanno condotto esami e studi sulla Sindone, è stata presa in seria considerazione, ma può essere facilmente confutata anzitutto perché ulteriori ricerche hanno dimostrato che il campione preso in esame era stato fortemente alterato dai vari eventi che nel corso dei secoli il telo aveva dovuto subire e di conseguenza non idoneo all’esame. L’ipotesi regge ancor meno perché è stato anche dimostrato che nel Medioevo non poteva vivere una persona capace di realizzare un falso del genere. L’eventuale falsario infatti avrebbe dovuto conoscere nel dettaglio le fasi della passione di Gesù e possedere una approfondita conoscenza della “prassi” e degli strumenti adottati dai soldati per flagellare i condannati. Avrebbe dovuto poi avere l’accortezza di spargere sul lenzuolo mirra e aloe, pollini di piante che crescono a Gerusalemme e terriccio di quelle zone. E ancora, l’ipotetico contraffattore doveva conoscere la differenza fra la circolazione venosa e arteriosa (queste scoperte medico scientifiche risalgono al 1593); infine, avrebbe dovuto avere la pazienza di macchiare il lenzuolo con macchie di sangue umano e siero stando attento a far scendere le gocce di sangue verso il basso per considerare l’azione della forza di gravità quest’ultima scoperta nel 1666. Ammesso però che l’eventuale falsario fosse in possesso di queste nozioni scientifiche avrebbe dovuto avere anche la capacità e i mezzi per produrre l’oggetto e comunque sembra alquanto strano che una persona dotata di tali capacità artistiche e non solo, sia rimasta completamente sconosciuta. Un ultimo interessante dato, il contraffattore avrebbe dovuto essere anche un omicida, poiché per arrivare a realizzare un’opera così eccezionalmente realistica avrebbe dovuto uccidere molte persone prima di giungere a risultati così straordinari.
Per di più ancora oggi gli scienziati, con tutti i mezzi scientifici e tecnologici e le conoscenze di cui dispongono, non sono in grado di riprodurre un telo che abbia tutte le medesime caratteristiche della Sindone.