Il drammatico esodo
Ciò di cui parla il Santo Padre sta interessando da mesi l’opinione pubblica, nazionale ed internazionale. Difatti dai primi mesi del nuovo anno stiamo assistendo al drammatico esodo di migliaia di migranti dai Paesi africani verso le coste italiane, in particolare nel porto di Lampedusa, a causa delle continue rivolte popolari contro i governi dittatoriali di Libia, Tunisia, Egitto e da qualche tempo anche della Siria. Si parla addirittura dell’approdo di 350 barconi dall’inizio dell’anno!
Sebbene gli sbarchi continuino a susseguirsi con cadenza quasi giornaliera, l’ultima grande ondata di quasi duemila persone, partite con le “carrette del mare” dalle coste libiche, si è verificata nel giro di ventiquattrore tra il 14 e il 15 maggio. In particolare sono approdati sei barconi e su uno di essi erano addirittura stipati 493 profughi, con donne e bambini, salvati dalle motovedette della Guardia di finanza e della Guardia costiera, mentre il natante già imbarcava acqua. Altri 142 immigrati sono stati intercettati dalla Capitaneria a circa 25 miglia a sud di Lampedusa. Una terza imbarcazione, con a bordo 150 migranti, è stata soccorsa da una nave della Nato, mentre stava navigando a cento miglia a nord di Tripoli. Un altro barcone, partito dalle coste libiche, con a bordo 208 migranti, di nazionalità subsahariana, è approdato dopo venti ore di viaggio nel primo mattino del 15 maggio a Lampedusa.
I profughi sono stati tutti ospitati nel centro di accoglienza o comunque nei luoghi resi disponibili dalla parrocchia, come da mesi ormai accade, e dopo le prime cure sono stati imbarcati, in circa 1.300, sul traghetto Excelsior per essere accompagnati in altri centri che si sono resi disponibili in Sardegna, Campania e Liguria; gli ottanta minorenni sono stati invece accompagnati presso comunità d’accoglienza o case famiglia e altri trecento tunisini rimpatriati.
L’allarme immigrazione non coinvolge, però, soltanto l’estrema isola siciliana. Recentemente un barcone con oltre 200 persone a bordo è approdato sulle coste di Licata, in provincia di Agrigento: si tratta di migranti provenienti dalla Libia, originari dei Paesi dell’Africa subsahariana e confluiti a Tripoli per la partenza. I migranti, dopo essere stati rifocillati, sono stati trasferiti nella struttura di porto Empedocle.
Oltre al dramma di chi si vede costretto a lasciare i propri cari, i pochi averi e la propria terra d’origine, stiamo assistendo con dolore anche alla morte di chi tenta questa fuga disperata verso il sogno di una vita migliore, mettendo a repentaglio la propria vita arrischiandosi in pericolosissimi viaggi su barconi vecchi, stracarichi e totalmente inadeguati alla navigazione in mare aperto e che infatti spesso affondano prima di raggiungere l’agognata meta.
Secondo i dati diffusi di recente dall’Unhcr, l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, sarebbero 1.200 i morti in mare, durante questa traversata del Mediterraneo, da quando è scoppiata la rivolta contro Gheddafi in Libia. Stando alle notizie riferite dalla portavoce Melissa Fleming, una persona su dieci non sopravvive alla traversata. La gravità di tali avvenimenti è evidenziata dal fatto che lo stesso Parlamento europeo ha osservato mercoledì 6 aprile un minuto di silenzio per commemorare gli oltre 150 immigranti dispersi in mare in quel giorno, dopo che un barcone è affondato mentre cercava di raggiungere l’isola di Lampedusa.
Questi sono solo gli ultimi e terribili dati che la stampa ha registrato negli ultimi tempi. Già dal mese di febbraio erano all’ordine del giorno notizie di frequenti approdi e salvataggi da parte della Guardia Costiera di migliaia di profughi soprattutto tunisini, anche minorenni.
La Repubblica del 03.03.2011 scriveva: “Ancora una notte di sbarchi a Lampedusa. In tutto 151, secondo fonti della Guardia costiera, gli immigrati arrivati su tre barconi intercettati da unità della Marina militare, della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto. Il primo peschereccio è giunto intorno alle 23,40 con a bordo 54 stranieri, il secondo all’1,30 con 58 persone fra le quali una donna. Il terzo è arrivato sull’isola alle 3 con 39 nordafricani. Nella sola giornata di ieri erano sbarcati oltre 500 immigrati. Tutti hanno dichiarato di essere tunisini e sono stati accompagnati al centro di accoglienza che è tornato a riempirsi.
Tra gennaio e febbraio sono avvenuti 132 sbarchi, per un totale di 6.333 clandestini intercettati (5.478 dei quali sbarcati a Lampedusa). In soli due mesi si sono superati i dati riferiti all’intero 2010, quando in 12 mesi si erano registrati 159 sbarchi e 4.406 clandestini arrivati. E’ quanto emerge dal rapporto Ocse-Censis ‘International migration outlook’ presentato oggi al Cnel”.
Nel Giornale di sabato 19 marzo 2011 si leggeva: “Sono 4.300 gli immigrati presenti a Lampedusa, dopo i quindici sbarchi tra ieri e stamattina (378) che hanno riversato sull’isola altri 1.500 migranti… Al centro di accoglienza, intanto, la situazione è sempre più a rischio: ci sono 2.600 persone a fronte di una capacità di 850 posti. Gli altri immigrati presenti sull’isola sono ospitati nella casa fraternità della parrocchia e nella stazione marittima”.
Il sole 24ore del 21 marzo 2011scriveva: “Proseguono senza sosta gli sbarchi a Lampedusa: nelle ultime 24 ore sono arrivati 1.470 immigrati con 13 diverse imbarcazioni. Il numero complessivo sale così a 4.789 a fronte di una popolazione composta da circa 5.000 abitanti. I cittadini di Lampedusa sono esasperati. ieri sono scesi in piazza contro l’allestimento di una tendopoli dove dovrebbero essere accolte le migliaia di immigrati nordafricani.
Nel centro di accoglienza di Lampedusa sono ospitate 3.800 persone, a fronte di una capienza di 850 posti. A questi sono da aggiungere i quasi 800 clandestini in giro per le strade del paese, e che al momento non hanno un riparo dove trascorrere la notte”.
Comunicati Ansa e Adnkronos dell’11 Aprile 2011riportavano: “Altri due sbarchi di migranti sono avvenuti nella notte a Lampedusa. In porto, scortati dalle motovedette, sono arrivati due barconi rispettivamente con 98 e 128 immigrati. Con gli ultimi sbarchi è salito ad oltre 1500 il numero dei migranti presenti sull’isola. Di questi 1500, 500 circa sono profughi subsahariani arrivati dalla Libia ed il resto tunisini che, a partire da oggi, dovrebbero essere rimpatriati”.
“…A bordo del traghetto ‘Flaminia’ sono invece sbarcati a Civitavecchia (Roma) questa mattina 595 immigrati. Di questi, si apprende dal Comune della cittadina laziale, circa un’ottantina sono rimasti alla caserma ‘De Carolis’ che accoglie al momento circa 800 persone. Gli altri migranti sono stati trasferiti, a bordo di pullman, in altre destinazioni.
Intanto resta stracolmo il centro di accoglienza di contrada Imbriacola, off limits ai giornalisti. Nella struttura, dove si è registrato qualche momento di tensione a causa dei rimpatri, a fronte di una capienza di 850 persone, sono ospitati più di mille migranti. Altre 400 persone, tutte richiedenti asilo, si trovano nell’ex base Loran”.