Il Decreto Sicurezza
Il Decreto Sicurezza recentemente approvato arriva, quindi, in un momento estremo di difficoltà e disagio sociale che vede coinvolti i cittadini e gli extracomunitari nello stesso tempo.
Non sono state rare in TV le interviste a madri di famiglia, soprattutto al Nord, terrorizzate solo all’idea che i propri figli potessero andare al parco a giocare, per paura di aggressioni da parte di stranieri o per timore degli stupri, un po’ come in guerra, ove il calar del sole segna l’ora del coprifuoco.
Con questa realtà le nostre famiglie si trovano quotidianamente a fare i conti. Le stesse famiglie che magari qualche anno fa, davanti all’impossibilità di accudire un parente anziano malato, si sono affidate a badanti immigrate, non necessariamente regolarizzando la loro assunzione (Avvenire 13 agosto 2009).
Quindi a voler fare un’analisi minimamente leale, non si può negare che questi fantomatici stranieri, che oggi tanto temiamo, fino a qualche tempo fa ci hanno fatto “comodo”: comprando cd contraffatti dai senegalesi in spiaggia o affidando lavori di fabbrica sottocosto a cinesi, alzi la mano chi si è fatto lo scrupolo di chiedersi se questi fossero clandestini o meno, quali fossero le loro reali condizioni di vita e quali conseguenze avrebbe potuto portare nella nostra società una loro prolungata condizione di precarietà.
Abbiamo permesso così che tacitamente si affermasse e si diffondesse l’idea, o meglio il mito di un’Italia “lavoro sicuro, pochi problemi e nessuna responsabilità”.
Ora il nostro Paese è divenuto meta non solo di chi cerca disperatamente di dare una svolta positiva alla sua precaria esistenza, pronto a rimboccarsi le maniche, ma anche di spregiudicati che hanno visto nell’Italia un facile terreno per delinquere e rimanere impuniti, unendosi magari anche alla nostra delinquenza.
Stiamo pagando le conseguenze di una mentalità che noi, come società, per primi abbiamo favorito. E come spesso accade paga anche il giusto insieme al peccatore, cioè paga lo straniero con le buone intenzioni e quello con le cattive, come paga il cittadino onesto e quello disonesto.
Ora che la situazione ha raggiunto un livello insostenibile, si necessita di una soluzione estrema per tamponare una generale mancanza di lungimiranza, di cui un evidente segno è stato lo scarso rispetto della legislazione preesistente, a garanzia della tutela del cittadino e di ogni uomo.
Ma in cosa consiste il “pacchetto sicurezza”?