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La questione di legittimità degli artt. 13 e 14 è stata sollevata dal Tribunale di Napoli nell’ambito di un procedimento penale contro un gruppo di medici rinviati a giudizio con l’accusa di produrre embrioni umani con fini diversi da quelli previsti dalla legge 40, effettuando una selezione eugenetica e la soppressione di embrioni affetti da patologie.
I giudici della Consulta hanno dunque dichiarato illegittimo tale articolo, perché violerebbe gli articoli 3 (principio di uguaglianza) e 32 della Costituzione (diritto alla salute), andando contro alla finalità di tutela della salute dell’embrione di cui all’articolo 1 della medesima legge 40, nonché al diritto al rispetto della vita privata e familiare, che include il desiderio della coppia di generare un figlio non affetto da malattia genetica.
Quindi, in pratica, cadendo il reato di selezione, la diagnosi preimpianto è adesso pienamente legittima, ipotesi impensabile non solo al momento della creazione della legge ma anche in occasione della referendum popolare, che manifestò la volontà dei cittadini di mantenere la legge 40 così come formulata dal legislatore.