«Gmg, festival della vita»
Bagnasco: ragazzi, cercate i valori veri
Un «autentico festival della vita». Questo per il cardinale Angelo Bagnasco è l’altro nome della Gmg. E perciò, sottolinea il presidente della Cei, bisogna fare in modo che la vitalità prorompente di quanti vi partecipano non resti solo una parentesi gioiosa. «La grande intuizione di Giovanni Paolo II, ora raccolta e confermata da Benedetto XVI», da un lato deve spingere i giovani a cercare «valori alti e veri»; dall’altro deve ispirare gli adulti, affinché si interessino dell’universo giovanile e dei suoi problemi. «Lavoro, casa, prospettive », enumera l’arcivescovo di Genova. Ma anche fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità.
Poche ore dopo esser giunto dall’Italia, il porporato ha voluto incontrare i giornalisti in una affollata conferenza stampa, che ha toccato non solo i temi di Sydney 2008, ma anche quelli della più stretta attualità. Attenzione all’ambiente, accoglienza degli immigrati nella legalità e rispetto della vita in ogni suo stadio, con un accenno al caso di Eluana Englaro, di cui riferiamo a parte.
La forza della Gmg. Al centro dell’attenzione, naturalmente, ci sono i giovani italiani, giunti in 10mila dalla Penisola e accompagnati da quasi 40 vescovi. «Una presenza così folta – fa notare il presidente della Cei – è il segno della fede entusiastica e comunicativa tipica del popolo italiano». Le Gmg sono «efficaci per la crescita della fede nel mondo giovanile» e «hanno rivelato negli anni una continuità, che inizialmente nessuno poteva prevedere», superando anche il rischio della occasionalità. Oggi tutti possono constatare che «si tratta di un evento eccezionale, capace però di farsi vita ordinaria». In particolare, «l’intento di questa Giornata – aggiunge il porporato – è che i giovani si incontrino nella conoscenza viva ed efficace dello Spirito Santo, che è l’anima della Chiesa, della vita spirituale e della missione ».
I problemi dei giovani. A questi ragazzi, però, bisogna dare certezze sia sul piano interiore, sia su quello delle condizioni esterne, ha detto il presidente della Cei, rispondendo a un’altra domanda. «La Chiesa intende essere vicina al mondo giovanile, predicando Gesù e facendosi presenza materna, presentando la bellezza dei valori che contano nella vita». La comunità ecclesiale, però, chiede anche che «ci siano delle prospettive per i nostri giovani a livello di lavoro di casa e di tutte quelle condizioni che consentono di formarsi una famiglia».
Ad essere chiamata in causa è dunque la politica. A chi gli chiede il motivo di tanta distanza delle nuove generazioni dall’arte di amministrare la cosa pubblica, Bagnasco risponde: «Sono convinto che i giovani cercano valori alti, anche molto impegnativi e ardui, ma veri. E non possono trovarli se non hanno una testimonianza che venga dagli adulti. La politica, perciò, deve far capire ai giovani sempre di più e sempre meglio che occuparsi delle cose pubbliche è uno di questi valori».
I temi ambientali. Anche l’ecologia rientra in questo discorso.
Perciò, rispondendo alla domanda sul collegamento tra Gmg e salvaguardia del creato (argomento già toccato dal Papa a bordo dell’aereo) l’arcivescovo di Genova ricorda che «la Chiesa continua a ripetere l’importanza del rispetto dell’ambiente». Per questo «predica uno stile di vita sobrio: non si può sempre vivere sopra le righe perché anche le energie del creato hanno dei limiti ». D’altra parte, però, «è giusto che i politici e gli scienziati trovino le sorgenti di energia più adeguate per rispondere alle esigenze dell’umanità».
L’immigrazione. Gli ricordano, infine che l’Australia è stata terra di immigrazione per molti italiani che sono stati accolti e hanno messo radici. Come comportarsi con chi giunge ora in Italia da altri Paesi? «L’accoglienza è nel Dna del nostro popolo, che sa cosa significa lasciare la propria casa per cercare fortuna altrove ». È un’accoglienza che «va sempre coniugata con il bisogno di sicurezza e di legalità ».