Meditazioni del 4 agosto 2008
…Quella “straordinaria grandezza della sua potenza” che è capace di creare e ricreare sempre la vita di ogni uomo, di rialzarla, di rimetterla in piedi e in cammino dentro qualsiasi momento, condizione e situazione si chiama Misericordia. È la potenza dell’Amore di Dio per ogni uomo, che si riversa nella vita di ogni uomo nella presenza salvifica di Gesù. Siamo qui, siamo insieme, siamo vivi, siamo… solo per questo Amore, questo Amore che è solo Misericordia. Questa Amore, che è Misericordia, nella storia ha un nome di Uomo, la presenza di un Uomo che ci è venuto a cercare, ci ha trovato e ci ha messo insieme in un solo corpo: Gesù Cristo. Ed è proprio il suo Amore che ancora una volta ci ha convocati per chiedere a ciascuno di noi di essere accolto e corrisposto per il bene, la continua soddisfazione, il compimento e la salvezza della nostra vita. La nostra immediata risposta allora sia la preghiera allo Spirito Santo, che invochiamo cantando.
Invocazione dello Spirito Santo
Nel Santo Rosario di questa sera preghiamo particolarmente per i giovani lavoratori e gli universitari della nostra Compagnia che stanno vivendo una vacanza a Prati di Tivo insieme a Nicolino. Preghiamo perché il cuore di ciascuno sia spalancato alla Grazia di questi giorni e questa Vacanza risulti un’occasione di conversione e di radicamento nell’adesione a Cristo e alla Sua Volontà. Preghiamo anche per l’Avvenimento in piazza che vivremo a San Benedetto nei prossimi giorni. Chiediamo che ogni persona raggiunta dall’invito a questo luogo possa ricevere il miracolo dell’incontro con il Signore Gesù.
Nella nostra preghiera portiamo tutti i nostri cari malati, in particolare Gabriel.
Alla Madonna affidiamo Nicolino e le intenzioni del suo cuore.
(Tutte le meditazioni sono tratte dall’intervento di Nicolino Pompei, Caritas Christi urget nos, in Atti del Convegno Fides Vita 2006)
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani
… La spoliazione di se stesso e l’accadere come Uomo non significa togliersi la natura divina, cessare di essere Dio, ma è il documento sconvolgente del suo Mistero di Amore che in Gesù assume la natura umana soggetta alla sofferenza, al dolore, ai patimenti e alla morte. Che nella carne di Gesù assume tutta l’infamia del peccato e delle sue conseguenze sull’uomo, fino a morire, solo per Amore e solo vantaggio della salvezza di ogni uomo …
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
… L’Amore di Cristo è tutta la sconvolgente manifestazione, nella carne di un Uomo, dell’Amore di Dio per ogni uomo, dell’Amore che si lascia abbattere da ciò da cui siamo sempre battuti e abbattuti, per rialzarci e risollevarci al livello dell’Infinito da cui siamo creati e di cui siamo immagine e somiglianza…
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
… In Cristo Gesù l’Amore di Dio, il suo essere Misericordia, accade in un Uomo. Accade e si rivela come Uomo: ha lo sguardo di un Uomo, ha l’abbraccio di un Uomo che va incontro al figlio perduto, confuso, sconfitto, abbandonato a se stesso; ha la presenza umana di un Uomo che si riversa commosso sull’umano caduto e sconfitto, senza forza e direzione. E soprattutto ha lo sconvolgente documento di un Uomo che ama sino a consegnarsi alla morte, a morire della morte che non conosce, non può conoscere, perché è Dio. Perché? Solo per Amore dell’uomo che muore e a vantaggio della salvezza dell’uomo che muore…
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario
… Un Amore che si rivela come Amore che ci ama sino alla pietà e allo struggimento per il nostro umano straziato, disintegrato dalla sofferenza a causa del male e della nostra empietà ostinata. Un Amore così coinvolto con l’umano afflitto, atterrito e sotterrato dalla morte da consegnare se stesso gratuitamente e liberamente alla morte, e alla morte di croce. Un Amore che si consegna all’amato sino a morire per dissotterrare, rialzare, rimettere in piedi e in cammino la vita di ognuno…
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
… Cristo crocifisso, squarciato nella sua carne fino alla morte, diventa il documento inaudito dell’Essere di Dio: Dio è Misericordia. Amore, solo Amore, Amore mosso e commosso della miseria che siamo. “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Nella carne di Cristo crocifisso c’è “quel volgersi di Dio contro se stesso”… che per Amore, puro e assoluto Amore, assume tutto quello che di misero, marcio e mortale affligge l’uomo e da cui l’uomo stesso si lascia affliggere e sprofondare; affinché, liberato dal giogo del male, sempre riprenda a camminare dentro la vita, dentro ad ogni istante della sua vita; incessantemente riammesso, dentro ad ogni passo terreno, al suo compimento definitivo nella vita eterna: suo vero destino…
Preghiamo per il Santo Padre, che in questi giorni si trova in vacanza in montagna, e secondo le sue intenzioni
Pater, Ave, Gloria…