Meditazioni del 27 settembre 2010
Il gesto più semplice e più adeguato è quello di domandare la fede, di domandare Cristo per quello che è. Come presenza che rivela il Padre e il suo disegno su di noi. Come avvenimento che decide, significa e compie la vita in ogni suo istante. Di domandare di vivere la Compagnia e di essere amici per questo cammino della fede, sempre aperti e cedevoli alla sua presenza che cammina con noi, introducendoci e portandoci alla verità tutta intera come certezza e continua corrispondenza del cuore. Di domandarla questa fede, reclamando proprio la compagnia della Madonna, colei che è l’esemplarità in tutta la Chiesa della fede. Perché il nostro cuore sia nell’imitazione e nella coincidenza del cuore di Maria quando ha risposto “fiat” al Mistero: si faccia di me secondo te, secondo la tua parola, secondo la volontà e il disegno del Padre. Questa domanda e questo affidamento siano nella direzione delle parole che Papa Benedetto XVI rivolge proprio a lei, a conclusione dell’Enciclica Spe Salvi: “La vita umana è un cammino. Verso quale meta? Come ne troviamo la strada? La vita è come un viaggio sul mare della storia, spesso oscuro ed in burrasca, un viaggio nel quale scrutiamo gli astri che ci indicano la rotta. Le vere stelle della nostra vita sono le persone che hanno saputo vivere rettamente. Esse sono luci di speranza. Certo, Gesù Cristo è la luce per antonomasia, il sole sorto sopra tutte le tenebre della storia. Ma per giungere fino a Lui abbiamo bisogno anche di luci vicine, di persone che donano luce traendola dalla sua luce ed offrono così orientamento per la nostra traversata. E quale persona potrebbe più di Maria essere per noi stella di speranza, lei che con il suo ‘sì’ aprì a Dio stesso la porta del nostro mondo; lei che diventò la vivente arca dell’alleanza, in cui Dio si fece carne, divenne uno di noi, piantò la sua tenda in mezzo a noi. A lei perciò ci rivolgiamo:… Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, insegnaci a credere, a sperare e ad amare con te. Indicaci la via verso il suo Regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino!” (Nicolino Pompei, Mostraci il Padre e ci basta… Chi ha visto Me ha visto il Padre).
…Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’angelo a Maria
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù… Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei (Lc 1,26-32.35.36).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1,42-45).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi nella città di Davide un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva :«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama» (Lc 2,6-14).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (Lc 2,25-32).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro (Lc 2,46-50).
Insistiamo nella preghiera affidandoci personalmente alla Madonna e raccomandando alla sua materna custodia particolarmente Nicolino.
Affidamento a Maria…