Meditazioni del 22 dicembre 2008
… Che cosa significa che il Mistero si è fatto carne, che Dio si è fatto carne, che si rivela ed entra come Uomo nella storia? Significa che il Mistero risponde in maniera inconcepibile ed inaudita al nostro assoluto, ma allo stesso tempo impossibile desiderio di conoscerlo. Questa inconcepibile risposta trova senz’altro il suo preludio nell’avvenimento altrettanto sconvolgente della sua rivelazione ad un popolo di schiavi e pastori che viene eletto ad essere la sua “parola” e la sua “voce” nella storia. Un popolo di schiavi e pastori che Lui stesso definisce prediletto. Ma l’azione culminante di questa sua iniziativa è il sorprendente metodo con cui decide di rispondere definitivamente all’uomo e di ammetterlo al definitivo rapporto con Lui. Lo sconvolgente metodo con cui decide di rendere possibilità concreta e feriale il vivere la risposta – che solo Lui è – all’innato desiderio dell’uomo, al suo imprescindibile anelito del cuore. Il sorprendente metodo con cui decide di salvare ogni uomo: facendosi Uomo. “Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni – è magnifica questa espressione, come a dire: adesso, nel mio tempo di adesso – ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo” (Eb 1,1-2). “Ma quanto venne la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna …” (Gal 4,4). Il Mistero nasce, il Mistero nasce da una donna come Uomo: è quell’Uomo di nome Gesù… (Nicolino Pompei, Il sorprendente metodo di Dio, in nel frammento, Anno VI, n 6).
INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO
Meditiamo questa sera i misteri della gioia e, come anche il Papa ci ha indicato all’Angelus di ieri, “torniamo con lo sguardo verso Maria e Giuseppe, che attendono la nascita di Gesù, ed impariamo da loro il segreto del raccoglimento per gustare la gioia del Natale. Prepariamoci ad accogliere con fede il Redentore che viene a stare con noi, Parola d’amore di Dio per l’umanità di ogni tempo”. Affidiamo alla Madonna la nostra Compagnia, Nicolino e le sue intenzioni. Preghiamo per tutte le persone malate nel corpo e nello spirito, in particolare per Valentina e Teresa.
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’Angelo a Maria
Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, Tu hai preservato la Vergine Maria da ogni macchia di peccato originale, perché, piena di grazia, diventasse degna Madre del tuo Figlio. In lei, Vergine purissima, doveva nascere il Figlio, agnello innocente che toglie le nostre colpe; e tu sopra ogni altra creatura la predestinavi per il tuo popolo avvocata di grazia e modello di santità.
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Egli fu annunciato da tutti i profeti, la Vergine Madre l’attese e lo portò nel grembo con ineffabile amore, Giovanni proclamò la sua venuta e lo indicò presente nel mondo. Lo stesso Signore che ci invita a preparare il suo Natale, ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode.
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
Nel mistero adorabile del Natale, egli, Verbo invisibile, apparve visibilmente nella nostra carne, per assumere in sé tutto il creato e sollevarlo dalla sua caduta. Generato prima dei secoli, cominciò ad esistere nel tempo, per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre, e ricondurre a te l’umanità dispersa.
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
In Cristo Gesù, Nostro Signore, risplende in piena luce il misterioso scambio che ci ha redenti: la nostra debolezza è assunta dal Verbo, l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne e noi, uniti a Te in comunione mirabile, condividiamo, o Padre, la Tua vita immortale.
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio
Padre santo, nella Tua misericordia hai tanto amato gli uomini da mandare il Tuo Figlio come Redentore a condividere in tutto, fuorché nel peccato, la nostra condizione umana. Così hai amato in noi ciò che tu amavi nel Figlio e in lui, servo obbediente, hai ricostruito l’alleanza distrutta dalla disobbedienza del peccato.