Meditazioni del 20 settembre 2010
Non dovremmo mai aprirci ed addentrarci in una giornata – dentro qualsiasi condizione, anche la più faticosa e la più ottenebrata dal limite e dal peccato – senza la mendicanza. Non si può procedere in nessuna attività, passo, operatività; come non si può approfondire nulla, se innanzitutto il nostro tempo non è battuto dalla domanda a Dio, dalla domanda a Cristo e di Cristo in noi… La preghiera non è un momento di tempo a lato, ma è proprio il gesto attraverso cui siamo sostenuti a vivere tutto il tempo nella coscienza del Mistero, di Cristo. La preghiera è lasciar prendere tutto l’io nel tempo da Chi è il significato del tempo, delle cose, dei rapporti, della realtà (Nicolino Pompei¹).
… Invocazione allo Spirito Santo
Ci affidiamo alla Madonna, chiedendoLe di aiutarci a non accontentarci mai di nulla che sia meno del Suo Figlio Gesù. A Lei raccomandiamo particolarmente Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore. E offriamo la nostra preghiera di stasera come ringraziamento al Signore per l’importante visita che il Santo Padre ha appena concluso nel Regno Unito.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Cristo viene a salvarci, viene a salvarci patendo e morendo, subendo l’atroce dolore, subendo l’ingiusta morte: la morte più lenta e infame. La subisce per me e la vince per me, risorgendo per me. È risorto, come aveva promesso, per me. È la fine della fine, è la morte della morte come ultima parola sulla vita. È la fine dell’incidenza tragica della veduta corta e nichilista su di me e sul mondo come ultimo giudizio; è il prorompere della Vita come ultima parola, della sua ultima parola come Misericordia su ogni uomo; è l’inizio della vita vera, già nell’adesso.
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
“Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo” (Gv 17,3). E Se Gesù nelle parole rivolte ai Suoi lega il centuplo alla vita eterna è perché questa – scopo della vita – non è qualcosa di distaccato, di sconnesso dai rapporti, dai fattori della realtà, dal dinamismo della vita di ogni giorno. Bensì ne è proprio il definitivo destino, che Gesù stesso viene a rivelare, a rendere possibile, di cui in Lui ci rende capaci. Proprio perché ne è la Rivelazione, è il Mistero fatto carne, è già qui la possibilità di questa vita, che sarà totalità nella vita eterna. Il centuplo è da capire nella coscienza e nell’esigenza che siamo del destino eterno, della vita eterna. La vita eterna come attuazione e compimento della vita adesso, che quindi già deve essere partecipata e germogliare in ogni dove e in ogni fattore dell’umano, come esperienza dell’umano.
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Gesù introduce nella vita di quegli uomini la promessa del Consolatore. “Un altro Consolatore che rimarrà con voi per sempre”. Lo Spirito Santo. Lo Spirito del Padre, lo Spirito di Cristo risorto, lo Spirito Santo. “Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà quanto vi ho detto”. Solo nell’azione dello Spirito Santo siamo sostenuti in questo cammino e continuamente introdotti alla verità tutta intera; al pieno e vero riconoscimento della sua presenza viva e come rivelazione del Padre, come rivelazione del disegno del Padre su ciascun uomo. Afferma, infatti, san Paolo nella prima Lettera ai Corinzi: “Nessuno può dire «Gesù è il Signore» se non sotto l’azione dello Spirito Santo”. La promessa di rimanere sempre con loro sino alla fine dei tempi e di rimanere nella storia attraverso di loro, troverà la sua necessaria investitura proprio nell’azione e nella consolazione dello Spirito Santo. È l’emergere della compagnia della Chiesa, che proprio a partire da questa iniziale compagnia di uomini, investita dall’azione dello Spirito Santo, sarà la sua permanente compagnia nella storia di ogni uomo. Attraverso cui sarà possibile ritrovarlo come presenza viva e riconoscerlo nel cammino quotidiano come avvenimento necessario per essere introdotti e afferrati dalla sua presenza alla pienezza del suo Essere.
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione in cielo di Maria
O Maria santissima, Madre nostra dolcissima, prendici e tienici sempre per mano per portarci sempre da Gesù… Aiutaci a risentire l’irriducibile grido del nostro cuore, suggerisci la posizione adeguata del cuore, aiutaci a riaccenderci nella preghiera umile e mendicante. E accompagnaci sempre a guardare Gesù, a rivolgerci a Lui, a lasciarci afferrare da Lui, come un bambino in braccio a sua madre.
Nel quinto mistero della gloria contempliamo l’incoronazione di Maria
Il nostro cuore sia nell’imitazione e nella coincidenza del cuore di Maria quando ha risposto “fiat” al Mistero: si faccia di me secondo te, secondo la tua parola, secondo la volontà e il disegno del Padre. Questa domanda e questo affidamento siano nella direzione delle parole che Papa Benedetto XVI rivolge proprio a lei, a conclusione dell’Enciclica Spe Salvi: “…Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, insegnaci a credere, a sperare e ad amare con te. Indicaci la via verso il suo Regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino!”.
¹ Anche le meditazioni proposte nei singoli misteri sono tratte da scritti di Nicolino Pompei.