Meditazioni del 19 gennaio 2009
…Come è facile sbagliare, tradire, strapparci dal bene… noi sappiamo bene quanto è facile… e sentiamo impossibile questo ritornare alla vita e al bene. È infatti impossibile, se non perché è il Sommo Bene che nella sua misericordia ci viene incontro e ci riammette continuamente a Lui nella presenza di Cristo e attraverso la sua redenzione. Nella salvezza e redenzione che Cristo ha acquistato nella sua morte in croce per ogni uomo, ad ogni uomo è riaperta una strada altrimenti impossibile, la strada di un continuo ritorno e di una rinascita alla vita. Allora è ancora più facile immettersi in questa strada…
Invocando lo Spirito Santo chiediamo di lasciarci immettere nuovamente ora in questa strada
Invocazione allo Spirito Spirito
Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, a te raccomandiamo particolarmente tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Sotto la tua protezione poniamo la nostra Compagnia e Nicolino, affidando le sue intenzioni alla tua materna e potente intercessione.
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani
… La spoliazione di se stesso e l’accadere come Uomo non significa togliersi la natura divina, cessare di essere Dio, ma è il documento sconvolgente del suo Mistero di Amore che in Gesù assume la natura umana soggetta alla sofferenza, al dolore, ai patimenti e alla morte. Che nella carne di Gesù assume tutta l’infamia del peccato e delle sue conseguenze sull’uomo, fino a morire, solo per Amore e solo vantaggio della salvezza di ogni uomo…
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
… L’Amore di Cristo è tutta la sconvolgente manifestazione, nella carne di un Uomo, dell’Amore di Dio per ogni uomo, dell’Amore che si lascia abbattere da ciò da cui siamo sempre battuti ed abbattuti, per rialzarci e risollevarci al livello dell’Infinito da cui siamo creati e di cui siamo immagine e somiglianza e quindi costitutiva e continuativa esigenza esistenziale…
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
… In Cristo Gesù l’Amore di Dio, il suo essere Misericordia, accade in un Uomo. Accade e si rivela come Uomo: ha lo sguardo di un Uomo, ha l’abbraccio di un Uomo che va incontro al figlio perduto, confuso, sconfitto, abbandonato a se stesso; ha la presenza umana di un Uomo che si riversa commosso sull’umano caduto e sconfitto, senza forza e direzione. E soprattutto ha lo sconvolgente documento di un Uomo che ama sino a consegnarsi alla morte, a morire della morte che non conosce, non può conoscere, perché è Dio. Perché? Solo per Amore dell’uomo che muore e a vantaggio della salvezza dell’uomo che muore…
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario
… Un Amore che si rivela come Amore che ci ama sino alla pietà e allo struggimento per il nostro umano straziato, disintegrato dalla sofferenza a causa del male e della nostra empietà ostinata. Un Amore così coinvolto con l’umano afflitto, atterrito e sotterrato dalla morte da consegnare se stesso gratuitamente e liberamente alla morte, e alla morte di croce. Un Amore che si consegna all’amato sino a morire per dissotterrare, rialzare, rimettere in piedi e in cammino la vita di ognuno…
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
… Gesù crocifisso, squarciato nella sua carne fino alla morte, diventa il documento inaudito dell’Essere di Dio: Dio è Misericordia. Amore, solo Amore, Amore mosso e commosso solo dal suo essere Amore a vantaggio dell’umano flagellato dalla miseria che siamo… Nella carne di Cristo crocifisso c’è “quel volgersi di Dio contro se stesso” – come ha affermato in maniera struggente Benedetto XVI – che solo per Amore, puro e assoluto Amore, assume tutto quello che di misero, marcio e mortale affligge e sprofonda l’uomo e da cui l’uomo stesso si lascia affliggere e sprofondare; affinché, liberato dal giogo del male, sempre riprenda a camminare nella vita, dentro ad ogni istante della sua vita; incessantemente riammesso alla Vita, riammesso – dentro ad ogni passo terreno – al cammino di felicità e al suo compimento definitivo nella Vita eterna: suo vero destino…
All’Angelus di ieri il Papa ha paternamente ricordato e pregato per molteplici situazioni mostrando come sempre il suo sguardo attento e amorevole per ciascuno. Preghiamo per lui e per tutte le sue intenzioni, in particolare per la pace in Terra Santa e per l’unità dei cristiani.