Meditazioni del 17 marzo 2008
Lunedì Santo
INTRODUZIONE
Ci accostiamo all’Affidamento di questa sera con il cuore esultante di gioia e gonfio di gratitudine per l’incontro che ieri abbiamo vissuto con il nostro Vescovo, mons. Gervasio Gestori e per quanto il Signore ci ha manifestato attraverso la sua presenza e le sue parole. Richiamati, confortati e rinvigoriti, chiediamo al Signore di metterci e di mantenerci sempre nella posizione dell’umiltà e a Lui affidiamo la nostra Compagnia, Nicolino e le intenzioni che porta nel suo cuore.
In comunione con il Papa preghiamo particolarmente per il popolo iracheno e per il Vescovo di Mossul, rapito e morto pochi giorni fa.
Ci lasciamo introdurre alla preghiera dalla lettera che Nicolino ha scritto al Movimento dei Focolari per la morte della fondatrice Chiara Lubich.
I MISTERI DEL SANTO ROSARIO
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani
… La spoliazione di se stesso e l’accadere come Uomo non significa togliersi la natura divina, cessare di essere Dio, ma è il documento sconvolgente del suo Mistero di Amore che in Gesù assume la natura umana soggetta alla sofferenza, al dolore, ai patimenti e alla morte. Che nella carne di Gesù assume tutta l’infamia del peccato e delle sue conseguenze sull’uomo, fino a morire, solo per Amore e solo vantaggio della salvezza di ogni uomo¹…
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
… L’Amore di Cristo è tutta la sconvolgente manifestazione, nella carne di un Uomo, dell’Amore di Dio per ogni uomo, dell’Amore che si lascia abbattere da ciò da cui siamo sempre battuti e abbattuti, per rialzarci e risollevarci al livello dell’Infinito da cui siamo creati e di cui siamo immagine e somiglianza e quindi costitutiva e continuativa esigenza esistenziale…
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
… In Cristo Gesù l’Amore di Dio, il suo essere Misericordia, accade in un Uomo. Accade e si rivela come Uomo: ha lo sguardo di un Uomo, ha l’abbraccio di un Uomo che va incontro al figlio perduto, confuso, sconfitto, abbandonato a se stesso; ha la presenza umana di un Uomo che si riversa commosso sull’umano caduto e sconfitto, senza forza e direzione. E soprattutto ha lo sconvolgente documento di un Uomo che ama sino a consegnarsi alla morte, a morire della morte che non conosce, non può conoscere, perché è Dio. Perché? Solo per Amore dell’uomo che muore e a vantaggio della salvezza dell’uomo che muore…
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario
… Un Amore che si rivela come Amore che ci ama sino alla pietà e allo struggimento per il nostro umano straziato, disintegrato dalla sofferenza a causa del male e della nostra empietà ostinata. Un Amore così coinvolto con l’umano afflitto, atterrito e sotterrato dalla morte da consegnare se stesso gratuitamente e liberamente alla morte, e alla morte di croce. Un Amore che si consegna all’amato sino a morire per dissotterrare, rialzare, rimettere in piedi e in cammino la vita di ognuno…
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
… Gesù crocifisso, squarciato nella sua carne fino alla morte, diventa il documento inaudito dell’Essere di Dio: Dio è Misericordia. Amore, solo Amore, Amore mosso e commosso solo dal suo essere Amore a vantaggio dell’umano flagellata dalla miseria che siamo… Nella carne di Cristo crocifisso c’è “quel volgersi di Dio contro se stesso” – come ha affermato in maniera struggente Benedetto XVI – che solo per Amore, puro e assoluto Amore, assume tutto quello che di misero, marcio e mortale affligge l’uomo e da cui l’uomo stesso si lascia affliggere e sprofondare; affinché, liberato dal tremendo giogo del male, sempre riprenda a camminare nella vita, dentro ad ogni istante della sua vita; incessantemente riammesso alla Vita, riammesso – dentro ad ogni passo terreno – al cammino di felicità e al suo compimento definitivo nella Vita eterna: suo vero destino…
¹ Tutte le meditazioni sono tratte dall’intervento di Nicolino Pompei, Caritas Christi urget nos, in Atti del Convegno Fides Vita 2006
INTRODUZIONE AL TRIDUO PASQUALE E ALLA SANTA PASQUA
Carissimi Amici,
noi sappiamo “che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro”, non da bei pensieri, messaggi o parole, “siamo stati liberati dalla nostra vuota condotta eredita dai nostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo” (1Pt 1,18-19).
La nostra vita è stata incontrata e redenta da una Presenza, non da idee, discorsi o cose. La nostra vita è stata incontrata e redenta da Dio, dall’Essere di Dio “che in Gesù, nella presenza di Gesù, diventa uno sguardo umano incontrabile e sperimentabile” (Volantino Santa Pasqua 2008). E ci è stata data una Strada, un’Amicizia in cui questo è accaduto e continua sempre ad accadere.
In questa Settimana Santa siamo particolarmente e fortemente richiamati a fissare Gesù che ci ama fino a dare la Sua vita per noi, lasciandosi massacrare, crocifiggere per noi. E siamo chiamati a cedere al Suo Amore continuamente e sempre di più.
Viviamo questa Settimana Santa e questo triduo pasquale, seguendo con umiltà e semplicità tutti i gesti e tutti i momenti che la Liturgia della Chiesa ci propone, approfittando della Grazia di questo Tempo Santo.