Meditazioni del 15 settembre 2008
Beata Vergine Maria Addolorata
Per i peccati del popolo suo / Maria vede Gesù nei tormenti / del duro supplizio. Per noi ella vede morire / il dolce suo Figlio / solo, nell’ultima ora. / O Madre, sorgente d’amore, / fa’ ch’io viva il tuo martirio, / fa’ ch’io pianga le tue lacrime. / Fa’ che arda il mio cuore / nell’amare il Cristo-Dio./ Ti prego, o Madre santa: / siano impresse nel mio cuore / le piaghe del tuo Figlio. / Uniscimi al tuo dolore / per il Figlio tuo divino / che per me ha voluto patire. / Con te lascia ch’io pianga / il Cristo crocifisso / finché avrò vita. / Restarti sempre vicino / piangendo sotto la croce: / questo io desidero. / O Vergine santa tra le vergini, / non respingere la mia preghiera / e accogli il mio pianto di figlio.
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani
Cristo nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito pere la sua pietà. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 5,7-9).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia (1Pt 1,18-19).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
Sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è questa parola: se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo (2Tm 2,10-12a).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario
Mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio (1Cor 1,22-24).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
L’amore di Cristo ci spinge, al pensiero che uomo è morto per tutti e quindi tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro (2Cor 5,14-15).