Meditazioni del 13 ottobre 2008
“Siamo qui, siamo insieme, siamo vivi, siamo… solo per questo Amore. Questo Amore, che è Misericordia, nella storia ha un nome di Uomo, la presenza di un Uomo che ci è venuto a cercare, ci ha trovato e ci ha messo insieme in un solo corpo: Gesù Cristo. Ed è proprio il suo Amore che ancora una volta ci ha convocati per chiedere a ciascuno di noi di essere accolto e corrisposto per il bene, la continua soddisfazione, il compimento della nostra vita La nostra immediata risposta allora sia la preghiera allo Spirito Santo” (Nicolino Pompei, Atti del Convegno Fides Vita 2006, p 19).
Invocazione allo Spirito Santo
“Maria, la Vergine, la Madre, ci mostra che cos’è l’amore e da dove esso trae la sua origine, la sua forza sempre rinnovata. A lei affidiamo la Chiesa – e la nostra Compagnia attraverso [questo] gesti a noi caro e familiare – la sua missione – che non può che essere la nostra e coincidere con la nostra vocazione – a servizio dell’amore” (Ibi, p 45).
A Maria affidiamo particolarmente Nicolino, le sue intenzioni e tutti i malati, in particolare Teresa.
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’Angelo a Maria
Quando Maria ricevette la visita dell’Angelo, era una giovane ragazza di Nazaret che conduceva la vita semplice e coraggiosa delle donne del suo villaggio. E se lo sguardo di Dio si posò in modo particolare su di lei, fidandosi di lei, Maria vuole dirvi ancora che nessuno di voi è indifferente per Dio. Egli posa il suo sguardo amoroso su ciascuno di voi e vi chiama ad una vita felice e piena di senso. Non lasciatevi scoraggiare davanti alle difficoltà! Maria fu turbata all’annuncio dell’angelo venuto a dirle che sarebbe diventata la Madre del Salvatore. Essa sentiva quanto era debole di fronte alla onnipotenza di Dio. Tuttavia disse “sì” senza esitare. Grazie al suo “sì” la salvezza è entrata nel mondo, cambiando così la storia dell’umanità. A vostra volta non abbiate paura di dire “sì” alle chiamate del Signore, quando Egli vi invita a seguirlo. Rispondete generosamente al Signore! Egli solo può appagare le aspirazioni più profonde del vostro cuore (Benedetto XVI, Lourdes 2008).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Ogni giorno, la preghiera dell’Angelus ci offre la possibilità di riflettere qualche istante, in mezzo alle nostre attività, sul mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio. A mezzogiorno, quando le prime ore del giorno cominciano a far gravare su di noi il loro peso di fatica, la nostra disponibilità e la nostra generosità sono rinnovate dalla contemplazione del “sì” di Maria. Questo “sì” limpido e senza riserve si radica nel mistero della libertà di Maria, libertà piena ed integra davanti a Dio, svincolata da ogni complicità col peccato, grazie al privilegio della sua Immacolata Concezione (Ibi).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
…Solo il Bambino che giace nel presepe possiede il vero segreto della vita. Per questo chiede di accoglierlo, di fargli spazio in noi, nei nostri cuori, nelle nostre case, nelle nostre città e nelle nostre società. Risuonano nella mente e nel cuore le parole del prologo di Giovanni: “A quanti lo hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio”. Cerchiamo di essere tra quelli che lo accolgono. Dinanzi a Lui non si può restare indifferenti. Anche noi, cari amici, dobbiamo continuamente prendere posizione. Quale sarà dunque la nostra risposta? Con quale atteggiamento lo accogliamo? Ci viene in aiuto la semplicità dei pastori e la ricerca dei Magi che, attraverso la stella scrutano i segni di Dio; ci è di esempio la docilità di Maria e la sapiente prudenza di Giuseppe. Gli oltre duemila anni di storia cristiana sono pieni di uomini e donne, di giovani e adulti, di bambini e anziani che hanno creduto al mistero del Natale, hanno aperto le braccia all’Emmanuele divenendo con la loro vita fari di luce e di speranza. L’amore che Gesù, nascendo a Betlemme, ha recato nel mondo, lega a sé quanti lo accolgono in un duraturo rapporto di amicizia e di fraternità. Afferma san Giovanni della Croce: “Dio dandoci tutto, cioè suo Figlio, ha detto ormai in Lui tutto. Fissa gli occhi su Lui solo… e vi troverai anche più di quanto chiedi e desideri” (Benedetto XVI, Udienza generale 03.01.07).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo Gesù che viene presentato al Tempio
Santa Maria, accanto alla gioia che, nel tuo Magnificat, con le parole e col canto hai diffuso nei secoli, conoscevi pure le affermazioni oscure dei profeti sulla sofferenza del servo di Dio in questo mondo… Il vecchio Simeone ti parlò, poi, della spada che avrebbe trafitto il tuo cuore, del segno di contraddizione che il tuo Figlio sarebbe stato in questo mondo (Spe Salvi, 50).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo Gesù che viene ritrovato nel Tempio
Maria imparava da Gesù! Sin dal suo primo “fiat”, attraverso i lunghi, ordinari anni della vita nascosta, mentre educava Gesù, oppure quando a Cana di Galilea sollecitava il primo segno o quando, infine, sul calvario accanto alla croce fissava Gesù, Lo “imparava” momento per momento. Prima nella fede e poi nel proprio seno, aveva accolto il Corpo di Gesù e lo aveva dato alla luce. Giorno dopo giorno, lo aveva adorato estasiata, Lo aveva servito con amore responsabile, aveva cantato nel suo cuore il Magnificat… Fatevi guidare da Maria ad “imparare” Gesù! Fissatelo, lasciate che sia Lui a formarvi (Benedetto XVI, Discorso 26.05.06).
A conclusione dell’Angelus di ieri il Papa ha detto: “Invito a pregare per la riconciliazione e la pace in alcune situazioni che provocano allarme e grande sofferenza: penso alle popolazioni del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, e penso alle violenze contro i cristiani in Iraq e in India, che ricordo quotidianamente al Signore. Invochiamo la protezione di Maria, Regina dei Santi, anche sui lavori del Sinodo dei Vescovi riunito in questi giorni in Vaticano”.
Per queste intenzioni preghiamo
Pater, Ave, Gloria