Meditazioni 9 novembre 2009
… O Maria santissima, Madre nostra dolcissima, prendici e tienici sempre per mano per portarci sempre da Lui: quando saremo stanchi e sfiduciati, quando la lamentazione tenderà a sopraffare e a prevalere sullo stupore, sulla meraviglia, su questa dolcezza; quando lo sconforto ci tenderà a farci buttare via, quando saremo amareggiati dalla delusione per i nostri continui, fallaci e perdenti tentativi di essere noi la risposta al nostro cuore, di essere noi la capacità e la proporzione di rapporti e scelte… quando il demone della presunzione ostinata, dell’orgoglio invadente e poi dell’abbattimento, dello scoraggiamento, della tentazione di arrestarsi e bloccarsi, ci potrà aggredire, tentando di farci girare a vuoto e di spegnerci nell’ozio o nella fuga, aiutaci a risentire l’irriducibile grido del nostro cuore, suggerisci la posizione adeguata del cuore, aiutaci a riaccenderci nella preghiera umile e mendicante. E accompagnaci sempre a guardare Gesù, a rivolgerci a Lui, a lasciarci afferrare da Lui, come un bambino in braccio a sua madre (Nicolino Pompei).
… Invocazione allo Spirito Santo
Affidiamo alla Madonna Nicolino e ciascuna delle sue intenzioni. In particolare continuiamo a pregare per tutti i nostri cari defunti, chiedendo al Signore di perdonare le colpe da loro commesse per la fragilità della natura umana e di donare loro l’eterno riposo e lo splendore eterno della luce perpetua.
Nel primo Mistero della Gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco vi fu un grande terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie tremarono tramortite. L’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: «è risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco io ve l’ho detto». Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli (Mt 28,1-8).
Nel secondo Mistero della Gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi. Alcuni però dubitarono. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,16-20).
Nel terzo Mistero della Gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
La sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo e disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi; a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20,19-23).
Nel quarto Mistero della Gloria contempliamo Maria che viene assunta in cielo
Elisabetta fu colma di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1, 41-42).
Nel quinto Mistero della Gloria contempliamo Maria che viene coronata Regina del cielo e della terra
L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre” (Lc 1,46-56).