Meditazioni 9 maggio 2011
Ci introduciamo all’Affidamento di questa sera, in cui desideriamo pregare particolarmente per l’anima del nostro carissimo amico Gianluca, riascoltando un brano del beato Giovanni Paolo II: Non vi è male da cui Dio non possa trarre un bene più grande. Non c’è sofferenza che Egli non sappia trasformare in strada che conduce a Lui. Offrendosi liberamente alla passione e alla morte di croce, il Figlio di Dio ha preso su di sé tutto il male del peccato. La sofferenza di Dio crocifisso non è soltanto una forma di sofferenza accanto alle altre, un dolore più o meno grande, ma è una sofferenza di grado e misura incomparabili. Cristo, soffrendo per tutti noi, ha conferito un nuovo senso alla sofferenza, l’ha introdotta in una nuova dimensione, in un nuovo ordine: quello dell’amore. È vero, la sofferenza entra nella storia dell’uomo con il peccato delle origini. È il peccato quel “pungiglione” (cfr. 1Cor 15,55-56) che ci infligge dolore, che ferisce mortalmente l’essere umano. Ma la passione di Cristo sulla croce ha dato un senso radicalmente nuovo alla sofferenza, l’ha trasformata dal di dentro. Ha introdotto nella storia umana, che è storia di peccato, una sofferenza senza colpa, affrontata unicamente per amore. È questa la sofferenza che apre la porta alla speranza della liberazione, dell’eliminazione definitiva di quel “pungiglione” che strazia l’umanità. È la sofferenza che brucia e consuma il male con la fiamma dell’amore e trae anche dal peccato una multiforme fioritura di bene […] Nell’amore che ha la sua sorgente nel cuore di Cristo sta la speranza per il futuro del mondo. Cristo è il Redentore del mondo: “Per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Giovanni Paolo II, Memoria e identità).
… Invocazione allo Spirito Santo
“Volgiamo lo sguardo a Maria, Regina Caeli. All’alba della Pasqua, Ella divenne la Madre del Risorto e la sua unione con Lui è così profonda che là dove il Figlio è presente non può mancare la Madre… Se la seguiamo docilmente, la Vergine ci conduce a Lui” (Benedetto XVI, Angelus dell’8.05.11). Alla Vergine Maria raccomandiamo particolarmente Gianluca, perché il Signore, nella Sua eterna Misericordia, gli doni l’eterno riposo. Affidiamo alla Madonna ciascuno di noi, Nicolino e tutte le sue intenzioni. In particolare preghiamo anche per Alessia e per Angelica, due bambine malate per le quali i familiari ci hanno chiesto preghiera.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
L’angelo disse alle donne: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: «È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete» (Mt 28,1-10).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
Gesù li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio (Lc 24, 46-53).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi (At 2,1-4).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione in cielo di Maria
L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia
Nel quinto mistero della gloria contempliamo l’incoronazione di Maria
Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle (Ap 11,19a.12,1-10).