Meditazioni 9 febbraio 2015
“La conversione di Paolo (e qui permettetemi di riprendere le parole che sant’Agostino usa per indicare la propria conversione) è semplicemente il passaggio dalla sua dedizione a Dio al riconoscimento di quello che Dio ha compiuto e compie in Gesù. Agostino così descrive la propria conversione: «Quando ho letto l’apostolo Paolo [e subito dopo – perché non basta neppure leggere le Scritture – aggiunge:] e quando la tua mano ha curato la tristezza del mio cuore, allora ho compreso la differenza inter praesumptionem et confessionem / tra la dedizione e il riconoscimento». Praesumptio non indica inizialmente una cosa cattiva. Alla lunga decade in presunzione cattiva; ma inizialmente indica il tentativo dell’uomo di voler raggiungere l’ideale buono intuito. La conversione cristiana è il passaggio da questo tentativo dell’uomo di compiere il bene al semplice riconoscimento della presenza di Gesù. Dalla praesumptio, dedizione, alla confessio, al riconoscimento”. In san Paolo questo passaggio è proprio un’esperienza stravolgente – come non può che esserlo anche in noi. Ma stravolgente non nel senso morale, bensì nel senso di questo sconvolgente riconoscimento della presenza di Gesù tutto avviato dalla Grazia divina, che attirandoci a Lui ci spalanca alla conoscenza della verità e della salvezza di ogni uomo proprio nella Sua presenza (Nicolino Pompei, Quello che poteva essere per me un guadagno l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo).
Sostenuti da questa testimonianza, preghiamo perché possa avvenire anche in ciascuno di noi questo passaggio necessario e decisivo dalla dedizione al riconoscimento della presenza di Gesù. Invochiamo la compagnia e l’intercessione della Madonna a cui vogliamo affidare tutte le nostre intenzioni, in particolare Nicolino, Alessandra, Pietro, Benedetta e tutte le persone malate. Come Papa Francesco all’Angelus di ieri “preghiamo Maria, salute dei malati, affinché ogni persona nella malattia possa sperimentare, grazie alla sollecitudine di chi le sta accanto, la potenza dell’amore di Dio e il conforto della sua tenerezza materna”. Affidiamo a Maria Santissima il nostro carissimo Vescovo, mons. Menichelli, che questo sabato a Roma sarà creato cardinale da Papa Francesco.
O Dio, vieni a salvarmi!
Signore, vieni presto in mio aiuto!
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen
…Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero della luce contempliamo il battesimo di Gesù
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e aver sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova (Eb 2,16-18).
Nel secondo mistero della luce contempliamo il miracolo di Gesù alle nozze di Cana
Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, in questi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e tutto sostiene con la sua parola (Eb 1,1-3).
Nel terzo mistero della luce contempliamo l’annuncio del Regno di Dio
Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo, senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo. Infatti pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io (1Cor 9,16-19.22-23).
Nel quarto mistero della luce contempliamo la trasfigurazione di Gesù
Voi vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele (Eb 12, 21-24).
Nel quinto mistero della luce contempliamo l’istituzione dell’Eucarestia
Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso. Prestiamo attenzione gli agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone. Non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortiamoci a vicenda, tanto più che vedete avvicinarsi il giorno del Signore (Eb 10,19-25).
Nella preghiera per i defunti ricordiamo in particolare Girolamo, uno zio di Caterina Magni che è morto ieri mattina, e Berardo, una persona cara a Caterina, morta nei giorni scorsi.