Meditazioni 9 aprile 2018
Solennità dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria
Nell’Angelus troviamo proprio tutto quello che vale: l’iniziativa del Mistero, che accade come uomo nella storia, attraverso la libertà e la carne di una donna, proprio come un bambino accade ad ogni mamma. E troviamo la risposta che – ogni giorno, momento per momento, lì dove siamo, in tutti i luoghi della nostra responsabilità, dentro ogni vocazione – siamo chiamati a dare alla Grazia che opera sempre: Fiat mihi secundum verbum tuum. Sì, così si faccia. Sì, così la mia vita; la mia vita è la tua iniziativa su di me; la tua volontà è la mia vita, la pienezza dell’umano. Per cui sì, sì, sì: il mio io pieno è secondo te, si faccia di me secondo te. Fiat mihi secundum verbum tuum. È il parametro della pienezza della libertà, dell’intelligenza, dell’amore, della volontà, dell’azione. Attraverso di lei mendichiamo che la nostra coscienza sia questa appartenenza e la Sua volontà, sempre. E che la nostra vita splenda della ragione della verità e della speranza che Cristo è, sempre, dappertutto… perché altri Lo riconoscano (Nicolino Pompei, Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi).
Attraverso di lei mendichiamo che si compia in noi la volontà del Signore. A lei affidiamo ciascuno di noi, Nicolino e tutte le intenzioni che ci sono state consegnate. In particolare preghiamo per il nostro carissimo amico Antonello, di cui oggi abbiamo celebrato il funerale, per Debora, Eleonora e tutta la loro famiglia. Preghiamo per Francesco, Claudio, Elena, Mariangela, Filippo, Emanuele, Grazia, Gabriele, Maria Grazia e Cristiano. Preghiamo per don Giovanni, Enzo, Stefano, Maria Pia e tutti i nostri cari defunti. Preghiamo per Giovanni Paolo, Giorgia, Laura, Matteo, Cecilia e tutti gli amici e i figli che in questo periodo ricevono dei sacramenti. In comunione con Papa Francesco preghiamo per le vittime dei bombardamenti in Siria e perché i responsabili politici e militari scelgano la via del negoziato, la sola che può portare alla pace senza morte e distruzione. Continuiamo ad affidare alla Madonna la carissima famiglia di Cristina e la carissima famiglia di Ali.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
… Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’angelo a Maria
Nel “sì” di Maria c’è il “sì” di tutta la storia della salvezza e incomincia lì l’ultimo “sì” dell’uomo e di Dio: lì Dio ricrea, come all’inizio con un “sì” ha fatto il mondo e l’uomo, quella bella creazione: con questo “sì” io vengo per fare la tua volontà e più meravigliosamente ricrea il mondo, ricrea tutti noi». È «il “sì” di Dio che ci santifica, che ci fa andare avanti in Gesù Cristo. Oggi è la giornata giusta per ringraziare il Signore e per domandarci: io sono uomo o donna del “sì” o sono uomo o donna del “no”? O sono uomo o donna che guardo un po’ dall’altra parte, per non rispondere? (Papa Francesco, Meditazione a Santa Marta del 4/04/16).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
A un certo punto, questo Dio che guardava e custodiva l’uomo, decise di fare un popolo e chiama nostro padre Abramo: “Esci dalla tua terra, dalla tua casa”. E Abramo obbedì, ha detto “sì” al Signore ed è partito dalla sua terra senza sapere dove sarebbe andato. È il primo “sì” del popolo di Dio. E proprio con Abramo, Dio — che guardava il popolo — incominciò a “camminare con”. E camminò con Abramo: “Cammina nella mia presenza” gli ha detto. Dio fece poi lo stesso con Mosè, al quale a ottant’anni disse: “Fa’ questo”. E Mosè a ottant’anni — è anziano — dice “sì!”. E va a liberare il popolo. Ma Dio fece lo stesso con i profeti: pensiamo per esempio a Isaia che, quando il Signore gli dice di andare a dire le cose al popolo, risponde di avere le labbra impure. Ma il Signore purifica le labbra di Isaia e Isaia dice “sì!”. E anche con Geremia, ha ricordato il Papa, avviene lo stesso: Signore, io non so parlare, sono un ragazzino! è la prima risposta del profeta. Ma Dio gli comanda di andare comunque e lui risponde “sì!”. Sono “tanti, tanti” quelli che hanno detto “sì”, è davvero una umanità di uomini e donne anziani che hanno detto “sì” alla speranza del Signore (Ibi).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
Proprio il “sì” di Maria fa che Dio non solo guardi come va l’uomo, non solo cammini con il suo popolo, ma che si faccia uno di noi e prenda la nostra carne. Infatti il “sì” di Maria apre la porta al “sì” di Gesù: “Io vengo per fare la tua volontà”. E questo “sì” che va con Gesù durante tutta la vita, fino alla croce: “Allontana da me questo calice, Padre, ma sia fatta la tua volontà”. È «in Gesù Cristo che, come dice Paolo ai corinzi, vi è il “sì” di Dio: Lui è il “sì” (Ibi).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
“Sì”: per il cristiano non c’è altra risposta alla chiamata di Dio. E soprattutto non ci deve essere mai l’atteggiamento di chi fa finta di non capire e si gira dall’altra parte (Ibi).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio
Tutti noi, durante ogni giorno, dobbiamo dire “sì” o “no”, e pensare se sempre diciamo “sì” o tante volte ci nascondiamo, con la testa bassa, come Adamo e Eva, per non dire “no”» facendo finta di non capire “quello che Dio chiede”. Spero che il Signore ci dia la grazia di entrare in questa strada di uomini e donne che hanno saputo dire il “sì” (Ibi).