Meditazioni 7 maggio 2018
Siamo sempre noi i primi ad essere bisognosi di immergerci nell’avvenimento della sua misericordia, “per sperimentare – come dice Papa Francesco – nella nostra vita il tocco dolce e soavedel perdono di Dio, la sua presenza accanto a noi…”. Siamo sempre noi i primi ad aver bisogno di sperimentare e di vedere, dentro il quotidiano e drammatico procedere del nostro umano che vive la realtà di tutti, che non c’è nulla di più capace di abbracciare, compiere ed esaltare la vita, della presenza di Gesù; che non c’è nulla di più capace di far emergere e di rispondere pienamente al nostro più profondo bisogno, di rialzare e rigenerare la vita dalle macerie della propria miseria, di assolverla e guarirla dalle sue più intime e profonde ferite inferte dal nostro peccato, della presenza e dell’abbraccio di Cristo: della Misericordia fatta carne, dell’abbraccio del suo perdono come presenza nella carne e nella storia dell’abbraccio dell’Eterno Padre. Siamo sempre noi i primi ad aver bisogno quotidianamente del suo abbraccio – fin dentro le fessure più intime di noi stessi e dei nostri rapporti – per esserne contemporaneamente testimoni convinti e credibili. Ed è per questo che siamo qui (Nicolino Pompei, Lui tagliò corto…).
Affidiamo a Maria Santissima Nicolino, ciascuno di noi ed in particolare preghiamo per Alberto, Gianna, Francesco, Savina, Iolanda, Eleonora, Michele, Anna, Marco, Dimitri e tutte le persone malate. Preghiamo per Gianluca, Rita, Adriano e per tutti i nostri cari amici e parenti defunti. Preghiamo per Carolina, David, Maria Letizia, Paolo e tutti i bambini e i ragazzi che in questo periodo riceveranno la Prima Comunione e la Cresima. Preghiamo per i nostri carissimi amici Emanuela a Francesco, che tra poco celebreranno il loro matrimonio. Affidiamo alla Madonna Monsignor Giovanni D’Ercole, che giovedì farà memoria del 4° anniversario della sua incardinazione nella diocesi di Ascoli. Preghiamo per Papa Francesco e secondo il suo appello di ieri: “Invito a pregare per la popolazione della Repubblica Centrafricana, Paese che ho avuto la gioia di visitare e che porto nel cuore, e dove nei giorni scorsi sono avvenute gravi violenze con numerosi morti e feriti, tra cui un sacerdote. Il Signore, per intercessione della Vergine Maria, aiuti tutti a dire no alla violenza e alla vendetta, per costruire insieme la pace”.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
… Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Gesù vuole essere seguito e amato da uomini liberi e consapevoli, che lo seguano e lo testimonino liberamente e ragionevolmente come il Signore e Redentore. E dentro una realtà come quella di oggi – così profondamente segnata da violenze e paure, scetticismo e rassegnazione, da deleterie parzialità su tutto, da inconsistenti, nichiliste e ciniche visioni e opinioni sulla vita, da una feroce e pretestuosa contrapposizione ideologica – è più che mai urgente “rifare il cristianesimo”; cioè ricominciare a tesserlo e testimoniarlo attraverso la vita, la nostra vita, il nostro umano vivo, libero, ragionevole, credibile, presente e operativo (Ibi).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
È più che mai urgente “giustificare” e mostrare, con tutta la visibilità del nostro umano in atto, l’esperienza di impareggiabilità, di assoluta convenienza e pienezza che la presenza di Cristo genera nella vita di un uomo: un’esperienza in nessun altro modo, altrimenti, raggiungibile e possibile (Ibi).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Per entrare dentro la vita drammatica e così travagliata degli uomini, per far emergere e rispondere all’assoluto bisogno di ogni uomo, alla più profonda attesa del cuore di ogni uomo, occorre la realtà di un’esperienza visibile e tangibile della misericordia di Dio. Un’esperienza innanzitutto viva e presente in noi, così da poterla mostrare e trasmettere ad ogni fratello uomo, a tutti quelli che incontriamo e siamo chiamati ad incontrare dentro il nostro quotidiano. Se siamo qui e aderiamo alla nostra compagnia è solo per continuare ad essere afferrati e rigenerati dall’abbraccio sempre attuale, rigenerante e redentivo della misericordia di Dio. Ed è solo così che il suo abbraccio di misericordia può arrivare ad abbracciare ogni uomo (Ibi).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione di Maria al cielo
Non abbiamo alcun merito per essere stati preferiti. Il nostro merito è solo la misericordia di Dio, che ci ha raggiunti, investiti e attratti a sé attraverso una tangibilità umana, una “carne”, una storia umana particolare – dentro la vita della Santa Chiesa – per esserne trasparenza e testimonianza per ogni uomo (Ibi).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria coronata Regina
Se siamo posseduti dall’amore di Cristo e viviamo nell’esperienza continua del guadagno, della massima esaltazione della vita posseduta da Cristo, non possiamo avere altra urgenza di questa testimonianza ad ogni uomo. Non può che diventare l’essenza e la passione delle nostre giornate, delle nostre responsabilità quotidiane, della nostra amicizia, del nostro operare a qualsiasi livello, dentro qualsiasi condizione, dentro qualsiasi vocazione particolare: perché è questa la nostra unica vocazione. Siamo qui e siamo al mondo solo per questo avvenimento (Ibi).