Meditazioni 7 agosto 2017
“Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto”. Nell’incitamento di questa esortazione si gioca tutta la vita di un uomo, fin dal primo mattino. Se il cuore è tutto originalmente costituito dall’anelito incessante verso Colui che l’ha fatto e l’ha fatto per Lui, tutta l’urgenza di un uomo fin dal primo mattino e tutta la massima affermazione e qualificazione di se stesso sono in questa continua domanda di Lui, nel cercare e nell’attendere sempre il suo volto, la sua presenza, la sua potenza. È lo stesso cuore che lo impone: “Di te ha detto il mio cuore: cercate sempre il suo volto”. È tutto qui il fulcro vitale della vita e dell’agire di un uomo. E noi siamo chiamati ad essere e a stare qui come “la generazione che ti cerca, che cerca il tuo volto Dio d’Israele”. Non c’è definizione più adeguata per dire il nostro popolo e il senso costitutivo del nostro cammino (Nicolino Pompei, … tutti Ti cercano).
Ringraziamo il Signore per la Vacanza appena vissuta e affidiamo a Maria l’Avvenimento in piazza che stiamo preparando e tutte le persone che stiamo invitando o che passeranno in questo luogo perchè possano incontrare e ritrovarsi attratti dalla Presenza del Signore. Alla Madonna, Madre di Misericordia,affidiamo ciascuno di noi, Nicolino e tutte le persone per cui ci è stato chiesto di pregare: Alessandro, Anna, Antonella e Simone, Camilla, Creola, Cristina, Daksh, Davide, Enrico, Fabrizio, Francesca, Franco, Gabriella, Gennaro, Giuseppe, Giulio, Giorgio, Guido, Jaiden Leonardo e i suoi familiari, Joseph, Laura, Laura e Mirco, Lidia, Lorena, Luigi, Luciano, don Marco, Mariano, Martina, Nadia, don Pierino, Pink, Roberta, Roberto, Romana, Rony, suo cugino e tutta la loro famiglia, Rosario, mons. Armando Trasarti, Tullio, Savina, Virginia. Preghiamo anche per Domenico, Elvira e Sua Eminenza il Card. Dionigi Tettamanzi che in questi giorni sono tornati alla casa del Padre.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nell’Orto degli Ulivi
Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto (Rm 12, 1-2).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come un agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca (Is 53, 6-7a).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia (1Pt 2, 20b-23).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario portando la croce
Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti (Is 53, 4a.5).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti (1Pt 2, 21-25a).