Meditazioni 4 maggio 2009
… La Donna tutta sottomessa all’iniziativa del Mistero e che lo ha partorito come Uomo, deve essere sempre richiamata come compagnia necessaria. Dobbiamo invocare ora e sempre la Madonna per l’imitazione del suo fiat, come suprema obbedienza alla volontà del Padre in cui solo consiste la vita. Deve essere inesauribile lo sguardo che portiamo alla Madonna, l’accoglienza della sua compagnia e la richiesta della sua intercessione. Con Lei, dietro a Lei, attraverso di Lei, invochiamo lo Spirito Santo per lasciarci scardinare dalla nostra ostinata misura, perché la vita rinasca ora e sempre dal sì detto a Cristo e sia vissuta nel modo che Cristo ci ha richiamato. Perché dalla nostra libertà aderente e ubbidiente risulti il centuplo nell’esperienza umana, come rivelatore della vita in Cristo e come anticipo della vita eterna. Ed è attraverso l’esperienza umana segnata dal centuplo che Cristo si fa incontrare, si presenta alla vita di ciascun uomo. “Vi ho chiamato amici, perché tutto quello che ho udito dal Padre mio ve l’ho fatto conoscere… E vi ho costituiti perché andiate e portiate il frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15, 15-16). Invochiamo la Madonna e lo Spirito Santo perché possiamo sentire sempre più l’urgenza della nostra responsabilità e del compito – per noi e per ogni uomo – della nostra chiamata ad essere amici che portano il Significato di tutto… (Nicolino Pompei, Atti del Convegno Fides Vita 2004)
Invocazione allo Spirito Santo
Affidiamo alla Madonna il nostro Movimento, Nicolino e tutte le intenzioni che custodisce nel suo cuore; in particolare preghiamo questa sera per il Papa e per il viaggio in Terra Santa, perché porti i frutti che il Santo Padre desidera.
I MISTERI DEL SANTO ROSARIO
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Maria di Magdala e l’altra Maria, secondo il racconto di san Matteo, mosse dall’amore per Lui si erano recate al sepolcro per “visitare” la tomba di Gesù. Narra l’evangelista che Egli venne loro incontro e disse: “Non temete, andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno” (Mt 28, 10). Fu veramente una gioia indicibile quella che esse provarono nel rivedere il loro Signore e, piene di entusiasmo, corsero a farne parte ai discepoli.
Il Vangelo non dice nulla di Maria, ma la tradizione cristiana ama contemplarla mentre si rallegra più di ogni altro nel riabbracciare il suo divin Figlio, che aveva stretto a sé quando venne deposto dalla Croce. Ora, dopo la resurrezione, la Madre del Redentore gioisce con gli “amici” di Gesù che costituiscono la Chiesa nascente (Benedetto XVI, Regina coeli del 9.04.07).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
Se vogliamo anche noi passare per la porta stretta, dobbiamo impegnarci ad essere piccoli, cioè umili di cuore come Gesù, come Maria, sua e nostra Madre. Lei per prima, dietro il Figlio, ha percorso la via della Croce ed è stata assunta nella gloria del Cielo… Il popolo cristiano la invoca quale Ianua Caeli, Porta del Cielo. Chiediamole di guidarci, nelle nostre scelte quotidiane, sulla strada che conduce alla “porta del Cielo” (Benedetto XVI, Angelus 26.08.07).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
La prima Pentecoste avvenne quando Maria Santissima era presente in mezzo ai discepoli nel Cenacolo di Gerusalemme e pregava. Anche oggi ci affidiamo alla sua materna intercessione, affinché lo Spirito Santo scenda in abbondanza sulla Chiesa del nostro tempo, riempia i cuori di tutti i fedeli e accenda in essi – in noi – il fuoco del suo amore (Benedetto XVI, Regina coeli del 27.05.07).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione di Maria in cielo
Assunta in cielo, Maria non si è allontanata da noi, ma ci resta ancor più vicina e la sua luce si proietta sulla nostra vita e sulla storia dell’intera umanità. Attratti dal fulgore celeste della Madre del Redentore, ricorriamo con fiducia a Colei che dall’alto ci guarda e ci protegge. Abbiamo tutti bisogno del suo aiuto e del suo conforto per affrontare le prove e le sfide di ogni giorno; abbiamo bisogno di sentirla madre e sorella nelle concrete situazioni della nostra esistenza. E per poter condividere un giorno anche noi per sempre il suo medesimo destino, imitiamola ora nella docile sequela di Cristo e nel generoso servizio dei fratelli. È questo l’unico modo per pregustare, già nel nostro pellegrinaggio terreno, la gioia e la pace che vive in pienezza chi giunge alla meta immortale del Paradiso (Benedetto XVI, Angelus 15.08.08).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo l’incoronazione di Maria
Guardiamo a nostra volta quella “Donna vestita di sole” che ci descrive la Scrittura. La Santissima Vergine Maria, la Donna gloriosa dell’Apocalisse, porta sul suo capo una corona di dodici stelle, che rappresentano le dodici tribù d’Israele, l’intero popolo di Dio, tutta la comunione dei santi, e insieme, ai suoi piedi, la luna, immagine della morte e della mortalità. Maria ha lasciato la morte dietro di sé; è interamente rivestita di vita, quella del Figlio, del Cristo risorto. Ella è così il segno della vittoria dell’amore, del bene e di Dio, che dona al nostro mondo la speranza di cui ha bisogno. Questa sera volgiamo il nostro sguardo verso Maria, così gloriosa e così umana, e lasciamo che sia lei a condurci verso Dio, che è il vincitore (Benedetto XVI, Lourdes 2008).
Richiamo a vivere il Mese di Maggio
Questo mese di Maggio, carissimi Amici, sia per ciascuno di noi l’occasione di ritrovarci ancora una volta “avviluppati dalla carne di una donna, della Donna, la Madonna, dalla cui struggente libertà e dal cui vergine grembo, il Mistero, l’Essere in cui tutto consiste, si è fatto Uomo, è accaduto nella Compagnia visibile di un Uomo.
Guai ad abituarci a pronunciare l’affermazione: «il Mistero si è fatto compagnia di Uomo all’uomo attraverso la donna Maria di Nazareth», guai a pronunciarla senza che, anche nei momenti più duri e fragili, proprio solo pronunciandola, in qualche modo, non ci faccia esplodere il cuore, non ci rialzi sempre la testa, non ci faccia sentire il brivido della vertigine della Grazia accadutaci” (Nicolino Pompei, Atti del Convegno Fides Vita 2001).
In questo mese ciascuno di noi risorprenda la testimonianza della Madonna. Rimpariamo l’affidamento a Lei e l’invocazione della sua intercessione in particolare attraverso la preghiera del santo Rosario che, sin dai primissimi passi della nostra Compagnia, siamo stati educati a vivere quotidianamente in ogni momento della nostra vita.