Meditazioni 30 novembre 2015
Sant’Andrea apostolo
“Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia della terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutti ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo” (Lc 21,25-38/Vangeli del 29/11/15).
È ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce (Rm 13,11-12)/Lettura delle Lodi del 29/11/15).
Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù (Rm 13,13-14a /Lettura dell’ora terza del 29/11/15).
Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! (Fil 4,4-5/Lettura dei Vespri del 29/11/15).
Preghiamo per il Papa e in comunione con lui ringraziamo il Signore per il suo viaggio in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana appena vissuto. Preghiamo per la piccola Maria Vittoria e per i suoi genitori. Preghiamo per Gianluca, Elena, Franca e Patrizia. In questo tempo così difficile, preghiamo per il dono della pace nel cuore di ogni uomo e nel mondo intero. A Maria Santissima affidiamo ciascuno di noi, Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore. A Lei sempre chiediamo: “O Maria, mostraci Gesù!”. Sant’Andrea e particolarmente tutti i Primi, amici di Gesù, intercedano per noi, perché possiamo sempre prontamente accogliere la Sua chiamata a seguirLo.ù
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
…Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’angelo a Maria
Il messaggio dell’odierna festa dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria si può riassumere con queste parole: tutto è dono gratuito di Dio, tutto è grazia, tutto è dono del suo amore per noi. L’Angelo Gabriele chiama Maria «piena di grazia» (Lc 1,28): in lei non c’è spazio per il peccato, perché Dio l’ha prescelta da sempre quale madre di Gesù e l’ha preservata dalla colpa originale. E Maria corrisponde alla grazia e vi si abbandona dicendo all’Angelo: «Avvenga per me secondo la tua parola» (v. 38). Non dice: “Io farò secondo la tua parola”: no! Ma: «Avvenga per me…». E il Verbo si è fatto carne nel suo grembo. Anche a noi è chiesto di ascoltare Dio che ci parla e di accogliere la sua volontà; secondo la logica evangelica niente è più operoso e fecondo che ascoltare e accogliere la Parola del Signore, che viene dal Vangelo, dalla Bibbia. Il Signore ci parla sempre! (Papa Francesco, Angelus 08/12/14).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Come abbiamo ricevuto gratuitamente, così gratuitamente siamo chiamati a dare (cfr Mt 10,8); ad imitazione di Maria, che, subito dopo aver accolto l’annuncio dell’Angelo, va a condividere il dono della fecondità con la parente Elisabetta. Perché, se tutto ci è stato donato, tutto dev’essere ridonato. In che modo? Lasciando che lo Spirito Santo faccia di noi un dono per gli altri. Lo Spirito è dono per noi e noi, con la forza dello Spirito, dobbiamo essere dono per gli altri e lasciare che lo Spirito Santo ci faccia diventare strumenti di accoglienza, strumenti di riconciliazione, strumenti di perdono (Ibi).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
Mentre contempliamo il Bambino Gesù appena nato e deposto in una mangiatoia, siamo invitati a riflettere. Come accogliamo la tenerezza di Dio? Mi lascio raggiungere da Lui, mi lascio abbracciare, oppure gli impedisco di avvicinarsi? “Ma io cerco il Signore” – potremmo ribattere. Tuttavia la cosa più importante non è cercarlo, bensì lasciare che sia Lui a cercarmi, a trovarmi e ad accarezzarmi con amorevolezza. Questa è la domanda che il Bambino ci pone con la sua sola presenza: permetto a Dio di volermi bene? (Papa Francesco, Omelia del 24.12.14).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
La vita della Vergine Santa è stata la vita di una donna del suo popolo: Maria pregava, lavorava, andava alla sinagoga… Però ogni azione era compiuta sempre in unione perfetta con Gesù. Questa unione raggiunge il culmine sul Calvario: qui Maria si unisce al Figlio nel martirio del cuore e nell’offerta della vita al Padre per la salvezza dell’umanità. La Madonna ha fatto proprio il dolore del Figlio ed ha accettato con Lui la volontà del Padre, in quella obbedienza che porta frutto, che dona la vera vittoria sul male e sulla morte. È molto bella questa realtà che Maria ci insegna: l’essere sempre uniti a Gesù (Papa Francesco, Udienza 23.10.13).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio
Come ha vissuto Maria la fede? L’ha vissuta nella semplicità delle mille occupazioni e preoccupazioni quotidiane di ogni mamma, come provvedere il cibo, il vestito, la cura della casa… Proprio questa esistenza normale della Madonna fu il terreno dove si svolse un rapporto singolare e un dialogo profondo tra lei e Dio, tra lei e il suo Figlio. Il “sì” di Maria, già perfetto all’inizio, è cresciuto fino all’ora della Croce. Lì la sua maternità si è dilatata abbracciando ognuno di noi, la nostra vita, per guidarci al suo Figlio. Maria è vissuta sempre immersa nel mistero del Dio fatto uomo, come sua prima e perfetta discepola, meditando ogni cosa nel suo cuore alla luce dello Spirito Santo, per comprendere e mettere in pratica tutta la volontà di Dio (Ibi).