Meditazioni 30 maggio 2016
Tutto quello che siamo chiamati a vivere è tenere fisso lo sguardo a Gesù, dove è la vera vita e la vera gioia del cuore. Guardare Gesù: si può immaginare qualcosa di più semplice e più facile di guardare in faccia Uno, di guardare in faccia Uno presente? Nessuno sforzo titanico, nessun progetto di coerenza o di perfezione normativa, nessuna capacità eroica ed eccezionale. Semplicemente il tendere di tutto noi stessi a guardare la presenza di Gesù, che sempre ci viene incontro mendicando il nostro sguardo. Rendendo ancora più semplice il guardarlo. Semplicissimo ma drammatico. Perché questo comporta lo smettere di adorare se stessi, di seguire se stessi, di affermare se stessi come misura di tutto, di voler far consistere in se stessi la vita. “Chi vorrà salvare la propria vita la perderà, ma chi la perderà per me la salverà”. (…) Basta un accenno di sguardo per essere tirati dentro il Suo. Il Suo sempre presente e sempre fedele. Occorre semplicemente cedere all’attrattiva del Suo sguardo che ci investe sempre. Accettando di lasciarsi spostare dal nostro dominio – dentro cui la vita perde sempre – per lasciarsi definire dalla Sua signoria – dentro cui la vita si trova e si guadagna sempre (Nicolino Pompei, Guardate a Lui e sarete raggianti).
Per questo ci affidiamo a Maria Santissima e a Lei affidiamo Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore. In particolare preghiamo per Alessandro, Giancarlo, Gilberto, Leda e Marco. “Mercoledì prossimo, 1° giugno, in occasione della Giornata Internazionale del Bambino, le comunità cristiane della Siria, sia cattoliche che ortodosse, vivranno insieme una speciale preghiera per la pace, che avrà come protagonisti proprio i bambini. I bambini siriani invitano i bambini di tutto il mondo ad unirsi alla loro preghiera per la pace” (Papa Francesco, Angelus del 29/05/16). Invochiamo per queste intenzioni l’intercessione della Vergine Maria
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’angelo a Maria
Maria, donna dell’ascolto, rendi aperti i nostri orecchi; fa’ che sappiamo ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù tra le mille parole di questo mondo; fa’ che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo, specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà.
Maria, donna della decisione, illumina la nostra mente e il nostro cuore, perché sappiamo obbedire alla Parola del tuo Figlio Gesù, senza tentennamenti; donaci il coraggio della decisione, di non lasciarci trascinare perché altri orientino la nostra vita (Papa Francesco, Preghiera del 31/05/13).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Maria, donna dell’azione, fa’ che le nostre mani e i nostri piedi si muovano “in fretta” verso gli altri, per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù, per portare, come te, nel mondo la luce del Vangelo (Ibi).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
Vergine e Madre Maria, tu che, mossa dallo Spirito, hai accolto il Verbo della vita nella profondità della tua umile fede, totalmente donata all’Eterno, aiutaci a dire il nostro “sì” nell’urgenza, più imperiosa che mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesù. Tu, ricolma della presenza di Cristo,
hai portato la gioia a Giovanni il Battista, facendolo esultare nel seno di sua madre. Tu, trasalendo di giubilo, hai cantato le meraviglie del Signore. Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce
con una fede incrollabile, e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione, hai radunato i discepoli nell’attesa dello Spirito perché nascesse la Chiesa evangelizzatrice. Ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte. Dacci la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della bellezza che non si spegne (Papa Francesco, Evangelii gaudium).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
Aiuta, o Madre, la nostra fede! Apri il nostro ascolto alla Parola, perché riconosciamo la voce di Dio e la sua chiamata. Sveglia in noi il desiderio di seguire i suoi passi, uscendo dalla nostra terra e accogliendo la sua promessa. Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore, perché possiamo toccarlo con la fede. Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui, a credere nel suo amore, soprattutto nei momenti di tribolazione e di croce, quando la nostra fede è chiamata a maturare. Semina nella nostra fede la gioia del Risorto. Ricordaci che chi crede non è mai solo. Insegnaci a guardare con gli occhi di Gesù, affinché Egli sia luce sul nostro cammino. E che questa luce della fede cresca sempre in noi, finché arrivi quel giorno senza tramonto, che è lo stesso Cristo, il Figlio tuo, nostro Signore! (Papa Francesco, Lumen Fidei).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio tra i dottori della legge
Tu, Vergine dell’ascolto e della contemplazione, madre dell’amore, sposa delle nozze eterne, intercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima, perché mai si rinchiuda e mai si fermi
nella sua passione per instaurare il Regno. Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra
e nessuna periferia sia priva della sua luce. Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi (Papa Francesco, Evangelii gaudium).