Meditazioni 30 gennaio 2017
“Che cercate?”. È una domanda semplice, è una domanda elementare. Eppure è una domanda disarmante, che costringe. Che costringe a far emergere tutta la consistenza e lo spessore dell’esistenza di un uomo. Infatti, è una domanda che nessuno pone. Se siamo leali con noi stessi, solo una volta l’abbiamo sentita rivolta a noi, e rivolta proprio alla nostra vita intera. È una domanda che mostra già tutto il coinvolgimento appassionato e gratuito da parte di chi la pone verso il soggetto e l’umano a cui è rivolta. È una domanda che ha costretto e costringe ognuno a mettersi davanti alla propria vita, a se stesso. È come dire: chi sei? Costringe a domandarti chi sei senza mezzi termini, senza maschere e senza via di fuga. Sempre che la assecondiamo e la lasciamo entrare, sinceramente e lealmente, a provocare la nostra vita. Domandatevi chi vi ha mai posto una domanda così, mostrando di avere a cuore non l’apparenza ma il cuore della vostra vita, di avere a cuore tutta la vostra vita e tutto il vostro umano, senza averne scandalo o paura.
Torniamo a quei due uomini che si sentono per primi rivolgere quella domanda da Gesù: “Che cercate?”. Anche in loro – certamente segnati nel cuore dall’attesa di cui viveva tutto il popolo ebraico – quella domanda ha avuto l’effetto di una nuova chiarificazione e rivelazione dell’attesa del loro cuore. Sentono che davanti a quella presenza il loro cuore scalpita e prorompe in tutta la sua assoluta esigenza e in tutta la sua forza di desiderio. Per questo, avvicinandosi a Lui, rispondono: “Rabbì, maestro, dove abiti? Dove stai?”. Rispondono con un’ulteriore domanda che lascia intravvedere tutto il presentimento di questi uomini verso Gesù. Il presentimento di una corrispondenza impossibile al cuore, che proprio perché impossibile attrae il cuore stesso a stare con Lui per sapere chi è e dove sta. La risposta di Gesù è ancora più disarmante: “Venite e vedrete” (Nicolino Pompei, Mostraci il Padre e ci basta…).
Chiediamo alla Madonna di aiutarci a risentire sempre l’irriducibile grido del nostro cuore e di aiutarci di accogliere sempre “quella strada continua che Gesù stesso – ripetendoci: Vieni e vedi! – offre alla nostra ragione e alla nostra libertà come verifica della verità di quella corrispondenza intensamente sentita dal nostro cuore nella Sua presenza e nel rapporto con Lui” (cfr Ibi). Affidiamo alla Madonna Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore. In particolare preghiamo per Emma, Silvana, Franco, Cristina, Maurizio di Ancona e Maurizio di San Benedetto del Tronto, per Paola, per Lorena e per tutti i nostri cari malati. Preghiamo per Gabriella, per le vittime dell’hotel Rigopiano di cui in questi giorni si stanno celebrando i funerali, e per tutti i nostri cari defunti.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
…Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero della luce contempliamo il battesimo di Gesù
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita (Sal 26).
Nel secondo mistero della luce contempliamo il miracolo di Gesù alle nozze di Cana
Chi è mai costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono? (Mc 4,41).
Nel terzo mistero della luce contempliamo l’annuncio del Regno di Dio e l’invito alla conversione
Non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori (Mt 9,12.13).
Nel quarto mistero della luce contempliamo la trasfigurazione di Gesù
Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore (Sal 94).
Nel quinto mistero della luce contempliamo l’istituzione dell’Eucarestia
Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. Bevetene tutti, questo è il mio sangue, versato per voi in remissione dei peccati (Mt 26,26.29).